Teverola. Furto energia elettrica: denunciati tre esercenti
Nel quadro della quotidiana attività di polizia economico-finanziaria posta in essere dalla Guardia di Finanza sul territorio, i Baschi Verdi di Aversa, in collaborazione con il servizio ispettivo del fornitore di energia, hanno eseguito nei giorni scorsi alcuni interventi ispettivi finalizzati a verificare il corretto allacciamento degli esercizi commerciali alla rete elettrica nazionale, all’esito dei quali hanno denunciato a piede libero per furto aggravato di energia elettrica tre imprenditori di Teverola, due titolari di negozi di abbigliamento e un gestore di un centro estetico.
In particolare, durante le verifiche tecniche i finanzieri hanno riscontrato, in un caso, la manomissione del contatore elettronico tramite l’installazione di un apparecchio “relè” idoneo ad eludere la rendicontazione dei consumi a danno del fornitore di energia elettrica, mentre negli altri due, l’allaccio alla rete nazionale, in forma del tutto rudimentale, a mezzo di cavi elettrici abusivi.
Secondo le prime stime fornite dal personale specializzato intervenuto sul posto, l’indebito risparmio sul costo dell’energia elettrica ammonterebbe ad oltre centomila euro, nel solo ultimo anno.
Ma nel caso dell’attività ispettiva svolta presso il centro estetico il controllo non si è fermato qui. Infatti, verificato che il titolare giunto sul posto sembrava disconoscere l’effettiva attività gestionale del punto vendita e non appariva al corrente neanche dei principali fatti aziendali, opportunamente incalzato dai militari, questi confessava di essere solo un prestanome che, in cambio di 900 euro mensili, si era offerto per intestarsi l’attività e schermare così il vero titolare del centro benessere, consentendogli di sottrarsi anche al pagamento delle imposte.
Accertato dunque che non risultava presentata alcuna dichiarazione fiscale, gli operanti facevano intervenire i colleghi della Compagnia di Aversa che avviavano immediatamente un controllo fiscale per la verbalizzazione delle conseguenti violazioni fiscali, non solo a carico del rappresentante formale, “nullatenente”, ma anche del reale gestore dell’impresa che si stava arricchendo nella sua ombra.
L’esito dell’attività svolta dimostra come una parte dell’imprenditoria operi spregiudicatamente sul territorio, abbattendo illecitamente perfino i costi dell’energia e come dietro ai più vari illeciti economico finanziari si nasconda anche una pervicace evasione fiscale, a danno degli imprenditori onesti che si trovano ad operare in condizioni di concorrenza sleale.