(VIDEO) Roma. Whirlpool, in scena il funerale della lavatrice

Una lavatrice-feretro per un corteo-funerale: “Napoli non molla. La Campania non si tocca”. I lavoratori e le lavoratrici Whirlpool ripetono lo slogan sullo striscione che apre il corteo. Oggi in piazza a Roma per la manifestazione nazionale e lo sciopero di 8 ore contro la decisione dell’azienda di avviare la procedura di cessione dello stabilimento di Napoli, dove lavorano circa 410 persone e si producono lavatrici.

La frase viene ripetuta nei cori e riportata sulle magliette che molti di loro indossano, tra le bandiere di Fim, Fiom e Uilm. A sfilare in corteo anche una lavatrice, portata a spalla da quattro lavoratori, con croce di legno e ceri ai lati, in un funerale che i lavoratori non vogliono celebrare. “Siamo stati cancellati con una x” spiega una lavoratrice. Il corteo si fermerà al Mise dove si richiederà un incontro con il ministro Patuanelli.

(alanews)

“Pieno sostegno alla lotta dei lavoratori della Whirlpool di Napoli. E’ ora che il Governo, invece di limitarsi a mettere il broncio con gli americani, faccia il suo lavoro  seriamente e pretenda il rispetto che il nostro Paese merita in questa vicenda. Perché la verità è che Whirlpool ha preso in giro l’Italia, non solo i suoi lavoratori, rimangiandosi impegni assunti ad un tavolo istituzionale”. Così in una nota Severino Nappi, Presidente Associazione Nord Sud.

“La responsabilità politica di tutto quello che sta accadendo, però, ha nomi e cognomi e sono quelli di chi – a partire da Luigi Di Maio – hanno millantato di essere capaci di rappresentare una nuova politica rivelandosi solo degli incompetenti. Dignità e rispetto dei lavoratori non sono optional su cui fare retorica -sottolinea Nappi – ma sono il principale dovere di chi rappresenta una comunità ”.

“La Whirlpool torna al tavolo a Palazzo Chigi, la battaglia per il lavoro alla fine paga sempre. Noi restiamo allo stesso posto: al fianco dei lavoratori. NAPOLI NON MOLLA!”. Così su Facebook, commentando la notizia della riapertura del tavolo nazionale sulla vertenza napoletana della Whirlpool, il capogruppo regionale campano di Forza Italia Armando Cesaro.

“Oggi i lavoratori della Whirlpool hanno scioperato ed hanno partecipato numerosi alla manifestazione, indetta da Fiom, Fim e Uilm, e svoltasi stamane a Roma davanti alla sede del Mise, contro la decisione dell’azienda di cedere lo stabilimento di via Argine a Napoli e i 450 dipendenti. La crisi industriale in Campania si configura sempre più come una progressiva desertificazione produttiva: Whirpool, Jabil, Novolegno, FCA, Leonardo, Irisbus, ognuna di queste aziende trascina con sé, nel drammatico scenario, decine di   realtà produttive dell’indotto (nel caso della Whirpool ai 450 lavoratori vanno aggiunti i circa 1500 di altre fabbriche)”. Lo dichiara la segreteria regionale PCI Campania.

“La recente vicenda dello stabilimento di via Argine è la plastica dimostrazione che la funzione di intervento del potere statale ha abdicato al proprio ruolo e che   i cedimenti, le mediazioni, la trattativa basata sul ‘‘meno peggio’’, costituiscono la premessa per ulteriori sconfitte della classe operaia. Riepiloghiamo sinteticamente i fatti: la multinazionale statunitense si insediò in Italia nel 2014, acquistando dalla famiglia Merloni la Indesit, allora in piena crisi produttiva. Renzi, al tempo presidente del Consiglio, esultò, parlando di una fantastica operazione. Nel giro di pochi anni, i fatti avrebbero dimostrato ampiamente quanto fosse ingiustificata e superficiale l’esultanza dell’ex segretario del Pd. Dopo aver operato la solita ‘cura dimagrante’ degli stabilimenti campani e intascato decine di milioni di finanziamento, infatti, la dirigenza del gruppo ha dichiarato la volontà di delocalizzare e cedere il ramo d’azienda. Quando l’esito della trattativa tra i vertici della Whirlpool e i sindacati dei lavoratori si è rivelato un vero e proprio bluff, si sono fatti avanti, in maniera confusa e privi di seri progetti, altri imprenditori in cerca dell’ambita preda. Nonostante le tante parole spese, la questione è ancora priva di realistiche soluzioni. Di fronte alla drammaticità della crisi dell’azienda e alle legittime proteste degli operai, politici di governo e dell’opposizione di centro destra si sono rovesciati addosso accuse reciproche, ciascuno nel vano tentativo di nascondere le proprie gravi responsabilità. Uno scaricabarile vergognoso. La vicenda della Whirlpool è soltanto uno dei casi più eclatanti verificatisi nel Mezzogiorno: nella nostra regione e in tutto il Sud, infatti, il processo di desertificazione produttiva e la conseguente disoccupazione di massa hanno raggiunto livelli intollerabili. Sono decine le situazioni di crisi in Campania e migliaia i lavoratori coinvolti. Occorre una ferma e determinata risposta che parta  dalla riunificazione delle vertenze, con uno sciopero generale regionale per la salvaguardia della occupazione, del salario e dei diritti sindacali e sociali. Il PCI è al fianco dei lavoratori della Whirpool in lotta e promuove la costruzione di coordinamenti territoriali dei lavoratori delle aziende in crisi”.

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Redazione

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