Whirlpool Napoli, PCI Campania: “Al fianco dei lavoratori e di tutte le aziende in crisi”
“Oggi i lavoratori della Whirlpool hanno scioperato ed hanno partecipato numerosi alla manifestazione, indetta da Fiom, Fim e Uilm, e svoltasi stamane a Roma davanti alla sede del Mise, contro la decisione dell’azienda di cedere lo stabilimento di via Argine a Napoli e i 450 dipendenti. La crisi industriale in Campania si configura sempre più come una progressiva desertificazione produttiva: Whirpool, Jabil, Novolegno, FCA, Leonardo, Irisbus, ognuna di queste aziende trascina con sé, nel drammatico scenario, decine di realtà produttive dell’indotto (nel caso della Whirpool ai 450 lavoratori vanno aggiunti i circa 1500 di altre fabbriche)”. Lo dichiara la segreteria regionale PCI Campania.
“La recente vicenda dello stabilimento di via Argine è la plastica dimostrazione che la funzione di intervento del potere statale ha abdicato al proprio ruolo e che i cedimenti, le mediazioni, la trattativa basata sul ‘‘meno peggio’’, costituiscono la premessa per ulteriori sconfitte della classe operaia. Riepiloghiamo sinteticamente i fatti: la multinazionale statunitense si insediò in Italia nel 2014, acquistando dalla famiglia Merloni la Indesit, allora in piena crisi produttiva. Renzi, al tempo presidente del Consiglio, esultò, parlando di una fantastica operazione. Nel giro di pochi anni, i fatti avrebbero dimostrato ampiamente quanto fosse ingiustificata e superficiale l’esultanza dell’ex segretario del Pd. Dopo aver operato la solita ‘cura dimagrante’ degli stabilimenti campani e intascato decine di milioni di finanziamento, infatti, la dirigenza del gruppo ha dichiarato la volontà di delocalizzare e cedere il ramo d’azienda. Quando l’esito della trattativa tra i vertici della Whirlpool e i sindacati dei lavoratori si è rivelato un vero e proprio bluff, si sono fatti avanti, in maniera confusa e privi di seri progetti, altri imprenditori in cerca dell’ambita preda. Nonostante le tante parole spese, la questione è ancora priva di realistiche soluzioni. Di fronte alla drammaticità della crisi dell’azienda e alle legittime proteste degli operai, politici di governo e dell’opposizione di centro destra si sono rovesciati addosso accuse reciproche, ciascuno nel vano tentativo di nascondere le proprie gravi responsabilità. Uno scaricabarile vergognoso. La vicenda della Whirlpool è soltanto uno dei casi più eclatanti verificatisi nel Mezzogiorno: nella nostra regione e in tutto il Sud, infatti, il processo di desertificazione produttiva e la conseguente disoccupazione di massa hanno raggiunto livelli intollerabili. Sono decine le situazioni di crisi in Campania e migliaia i lavoratori coinvolti. Occorre una ferma e determinata risposta che parta dalla riunificazione delle vertenze, con uno sciopero generale regionale per la salvaguardia della occupazione, del salario e dei diritti sindacali e sociali. Il PCI è al fianco dei lavoratori della Whirpool in lotta e promuove la costruzione di coordinamenti territoriali dei lavoratori delle aziende in crisi”.