Ex Ilva, ArcelorMittal lascia

Oggi Am InvestCo Italy ha notificato ai commissari straordinari dell’Ilva la volontà di rescindere l’accordo per l’affitto con acquisizione delle attività di Ilva Spa e di alcune controllate acquisite secondo l’accordo chiuso il 31 ottobre. Lo si legge in un comunicato della multinazionale.

 “Secondo i contenuti dell’accordo” del 31 ottobre 2018 ArcelorMittal “ha chiesto ai Commissari straordinari di assumersi la responsabilità delle attività di Ilva e dei dipendenti entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione” della volontà di ArcelorMittal di lasciare l’Ilva.

“Apprendiamo la notizia della volontá di ArcelorMittal di comunicare ai commissari la volontà di recedere il contratto. Significa che partono da oggi i 25 giorni per cui lavoratori e impianti ex Ilva torneranno all’Amministrazione Straordinaria. Tra le motivazioni principali, il pasticcio del Salva-imprese sullo scudo penale. Un capolavoro di incompetenza e pavidità politica: non disinnescare bomba ambientale e unire bomba sociale”. Lo afferma il segretario nazionale della Fim Cisl Marco Bentivogli.


Ex Ilva, Pastorino (Leu): Grave scelta ArcelorMittal, ora salvare posti lavoro

“La decisione di ArcelorMittal è gravissima e inaccettabile. L’azienda aveva avviato un confronto con il governo, lasciando intendere di voler portare avanti il piano industriale per l’ex Ilva. Invece ora, alle prime difficoltà, ha gettato la spugna. La questione dello scudo penale è sembrato ormai un pretesto, perché il problema nasce dalla crisi del settore siderurgico. Sono certo che il governo troverà una soluzione, mettendo in campo tutte le azioni per salvaguardare il livello occupazionale”. Lo dichiara il deputato di èViva, Luca Pastorino, segretario di presidenza alla Camera per Liberi e uguali.

“Bisogna valutare – aggiunge Pastorino – tutte le opzioni per garantire allo stabilimento una continuità, pensando anche a quella decarbonizzazione già immaginata per i prossimi anni. Perché la tutela della salute non può essere subordinata al mantenimento dei posti di lavoro. La città di Taranto, in ogni caso, non sarà abbandonata. Da questa situazione difficile, bisogna uscirne con soluzioni innovative ed efficaci”.


Ex Ilva, Spera: “Governo si faccia garante”

“Il gigante dell’acciaio Arcelor-Mittal ha annunciato il recesso dall’ex Ilva e per l’Ugl siamo fortemente preoccupati: rivendichiamo rispetto e diritti, a tutela dei lavoratori che rappresentiamo”.

Lo dice Antonio Spera, segretario generale UGL Metalmeccanici alla notizia dell’abbandono e risoluzione del contratto da parte della Arcelor-Mittal.

“E’ sempre indispensabile la convocazione presso il ministero dello Sviluppo Economico e la presenza del ministro Patuanelli – prosegue Spera – affinché mai come d’ora si avvii un confronto e mettere in campo un atto di responsabilità nei confronti del polo siderurgico più grande d’Europa. La nostra o.s. Ugl ha come obiettivo quello di garantire il rispetto degli investimenti per l’ambientalizzazione del sito di Taranto e tutti i livelli occupazionali, come previsto dall’accordo del 2018 ossia che la Arcelor-Mittal acquisiva (o meglio, affittava) tutte le attività di Ilva Spa: vale a dire, oltre all’acciaieria tarantina, anche gli insediamenti di Novi Ligure e Cornigliano. Arcelor-Mittal non ha voluto aspettare, – conclude il sindacalista Spera – e i motivi del recesso sembrerebbero legati all’eliminazione della ‘protezione legale’ dal 3 novembre necessaria alla società per attuare il suo piano ambientale senza il rischio di responsabilità penale, giustificando la comunicazione di recesso. Esprimiamo tutta la nostra preoccupazione e lo sconcerto per l’annuncio da parte di Arcelor Mittal del disimpegno sull’azienda. Non si perda tempo: il territorio e i migliaia di lavoratori Italiani hanno bisogno di risposte e certezze sul loro futuro”.

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Redazione

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