Resto al Sud, Nappi: “Sud non si cura coi pannicelli caldi”

“Sbaglia il Ministro Provenzano a travestire una misura di start up come Resto al Sud per un toccasana contro la fuga di cervelli dal Sud. Quello strumento, con vari nomi, esiste dagli anni ‘80 e, ovviamente, non ha certo impedito la desertificazione industriale del Mezzogiorno. Piuttosto, sono stupito che uno studioso serio come il Ministro celebri come un successo la nascita di 4.000 nuove imprese in 2 anni. Mi vedo costretto a ricordare che, solo in Campania, ogni giorno ne chiudono 137. La verità è che, tra slogan e propaganda di fantomatici piani, il Sud continua a morire di indifferenza e di mala politica. Noi aspettiamo con ansia le prossime elezioni per poter invertire la rotta e offrire ai nostri territori quello di cui hanno davvero bisogno: lavoro vero è pagato il giusto, formazione qualificata per imprese di qualità, infrastrutture fisiche e telematiche per collegare il Sud al mondo, accesso al credito privilegiato per favorire la crescita sul mercato”. Così Severino Nappi, Il Nostro Posto.

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Redazione

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