Trentola Ducenta. Caso Don Michele Mottola, Abbate: “Il coraggio di una bambina di abbattere un muro”
Lei ha 10 anni. È una bambina di Trentola Ducenta, in provincia di Caserta. La sua famiglia frequenta la parrocchia del paese. Lei fa parte del coro, la chiesa è la sua seconda casa. È il 2017. Arriva un nuovo parroco. Lui è Don Michele. È uno alla mano. Si guadagna la fiducia di tutti. La mamma della bambina lo invita a casa. Lui porta dei regali. Torna altre volte, siede a capotavola. Diventa uno di famiglia. Passano dei mesi. La bambina si confida con due parrocchiani. Don Michele le dà dei baci. Indica le labbra. Loro minimizzano. Lei insiste. Aiutatemi. Don Michele mi fa fare del sesso. Non le credono. Il parroco è una bravissima persona. È il 7 dicembre del 2018. La bambina prende il telefono, se lo infila in tasca, attiva il registratore. Va dal sacerdote. Lui le parla. Ti terrei qui tutto il giorno. Ti voglio bene. Lo vuoi un bacino. Lei dice non voglio. Lui la ignora. Dobbiamo fare le cose per bene. Lei dice ahia! Si divincola. Scappa. Corre a far ascoltare la registrazione. Trova un muro. Si sta inventando tutto. È disperata. Ci riprova. È sola con il parroco. Lui ansima. Lei dice basta non toccarmi. Lui le dice di andare in bagno a lavarsi. La bambina registra tutto. Chiede di nuovo aiuto alla coppia. Questa volta le credono. Vogliono dirlo ai genitori. Lei si agita. No, non ditelo alla mamma. Loro non intervengono. Se la sbrigherà da sé. È il 2 febbraio del 2019. Don Michele parla alla bambina. La loro è una storiella tra fidanzati. Non si metta in testa che lui le ha fatto del male, anzi. Tu hai accettato, sei consenziente, non devi dirlo a nessuno. La bambina ha paura, confessa di averne parlato. Lui va subito da sua madre, dice che sua figlia è una bugiarda. Sta mettendo in giro cattive voci sul suo conto. La mamma crede a don Michele. Intervengono i due parrocchiani. Parlano delle registrazioni. Don Michele è alle strette. Confessa. Il vescovo lo solleva dall’incarico. È l’8 novembre del 2019. Don Michele Mottola viene arrestato. È accusato di molestie e abusi sessuali. La bambina scrive una lettera. Vorrei morire per non vedere più nulla, andarmene per non sentire nessuno.