Aversa. Caso Fiorenzano, minoranza ‘spaccata’: solo in 4 firmano documento dimissioni

Minoranza spaccata quella presentatasi stasera durante una riunione che aveva come oggetto gli ultimi avvenimenti quali il voto di scambio e la gestione amministrativa della città, messi nero su bianco in documento. Una riunione che ha visto presenti i consiglieri comunali Gianluca Golia, Alfonso Oliva, Francesco Sagliocco, Giovanni Innocenti, Roberto Romano. Assenti per motivi personali ma interpellati telefonicamente Olga Diana, Luigi Dello Vicario e Peppe Stabile.

Una minoranza, come dicevamo, spaccata sul caso Fiorenzano che ha visto due fronti: una moderata ed una più aggressiva. A firmare il documento, che vi riportiamo qui sotto integralmente, i consiglieri comunali Gianluca Golia, Francesco Sagliocco, Alfonso Oliva e Francesco Di Palma.

“Legalità vuol significare essere conformi alla legge e a quanto è da essa prescritto. Questo è il principio base sul quale ogni amministratore della res publica dovrebbe fondare la propria azione e, non usarlo solo come slogan.
La legalità va applicata e non solo professata! Leggiamo di atti “perpetrati” da questa maggioranza che nulla hanno a che fare con la tanto decantata “rivoluzione politico-culturale” di cui si fregiano essere i massimi esponenti aversani: azioni che hanno visto questa “classe politica” sistemare parenti ed amici, pur professando a voce alta la trasparenza e la totale assenza di condizionamenti nelle graduatorie comunali del servizio civile. Non ultimo, il gravissimo caso di un sospetto voto di scambio che vede indagati un consigliere regionale del PD ed un consigliere comunale, eletto proprio nelle liste di emanazione diretta del Sindaco Alfonso Golia. Dinanzi a tali accadimenti, pur nutrendo la massima fiducia verso la magistratura ed essendo sempre e comunque garantisti, chiediamo le dimissioni del consigliere coinvolto e del sindaco stesso perché se i reati addebitati fossero confermati, lo stesso primo cittadino avrebbe beneficiato come capo della coalizione di questo voto ‘inquinato’ ed illegale. Chiediamo a voce alta le dimissioni e ci auspichiamo di non trovarci di fronte alla farsa della sospensione come quella di un altro consigliere della stessa maggioranza, venuto agli onori della cronaca per atti che videro offesa la città di Aversa che, pur dichiarandosi sospeso, di fatto ha continuato senza alcuna interruzione la propria attività amministrativa. Tale richiesta è da intendersi per i fatti che riguardano l’aspetto politico e non personale e quindi, le potenziali ripercussioni sulla credibilità della macchina comunale e dello stesso Sindaco Golia, massimo esponente di questo ‘movimento rivoluzionario politico-culturale improntato sulla legalità e trasparenza’”.


“Apprendo dagli organi di stampa che per un caso di sospetto voto di scambio sono indagati il consigliere regionale Graziano e il consigliere comunale Fiorenzano. Il MoVimento 5 Stelle pur nutrendo la massima fiducia verso la magistratura, chiede di conoscere dal sindaco e dall’amministrazione intera, quale posizione si vuole assumere in merito a questa vicenda. Lo chiediamo in maniera ferma e decisa e aspettiamo una sua risposta in merito prima ancora di celebrare il prossimo consiglio comunale aperto sul tema ‘libertà di stampa e criminalità organizzata’”. Così il consigliere comuanle Roberto Romano.

“Due argomenti importantissimi per il futuro di questo territorio, troppe volte martoriato e condannato ad essere vittima della malavita organizzata, che non possono trascendere da questo evento, che se confermato, fa cadere il tema centrale della ultima campagna elettorale: la legalità. Come si potrebbe quindi parlare e condannare questi gravi fatti delittuosi se ci troveremmo davanti una politica del doppiogiochismo, tutori della legalità di giorno e fautori della corruzione e del malaffare di notte?”.


Interpellato telefonicamente, il consigliere comunale di maggioranza Pasquale Fiorenzano ha commentato il documento di una parte della minoranza su una richiesta di dimissioni: “In realtà non si è dimostrata spaccata sulle dimissioni, ma sul concetto di garantismo. Tre su quattro sono avvocati, il garantismo presuppone che si è innocenti fino al terzo grado di giudizio. Eppure chiedono dimissioni per una indagine. Ringrazio di cuore – sottolinea il consigliere Fiorenzano – e ho scritto anche personalmente i consiglieri di minoranza che non hanno sottoscritto il documento dimostrando il vero garantismo. Non ho alcuna intenzione di dimettermi da nulla”.

Poi sull’indiscrezione del sequestro del suo telefonino durante le indagini sul voto di scambio: “No. Nessuno mi hai mai sequestrato nulla. Il primo atto ricevuto è l’avviso di garanzia che mi consente di fare chiarezza”.

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Redazione

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