Bimbo autistico escluso dalla recita di Natale a scuola
Aveva versato la sua quota per comprare i dolci e fare un regalino al personale scolastico, poi scopre che suo figlio, 5 anni, diversamente abile, era stato escluso dalla rappresentazione natalizia perché non sta in fila e non parla a differenza dei suoi compagni di classe. E’ successo nei giorni scorsi, in una scuola del Napoletano.
La mamma del piccolo, affetto da iperattività regressa con ritardo cognitivo e sospetto autismo (sono in corso le indagini dei medici), viene a conoscenza della decisione da un gruppo WhatsApp di mamme che suo figlio era stato escluso dalla rappresentazione natalizia e che la maestra si sarebbe riservata la scelta di coinvolgerlo solo dopo un confronto con lei.
“Lo so che il mio piccolo non avrebbe partecipato – dichiara in lacrime la madre – so che non parla e non riesce a stare in fila, non c’e bisogno che lo sottolineasse la maestra, ma per me era importante anche solo vedere il suo nome su quella lista e vederlo quel giorno lì, a saltare e divertirsi a modo suo, a vedere quel suo sorriso dolce, sogno infranto da chi lo ha emarginato invece di integrarlo”.
Arenare (Sinlai – Incancellabili): “Se dovesse essere confermato, chiederemo al Ministro dell’Istruzione di prendere provvedimenti immediati. A nessuno bimbo speciale può essere negato il di vivere un giorno di gioia”
Aveva già versato la quota di denaro per dolci e regali ai docenti e al personale scolastico quando ha scoperto che suo figlio, bimbo di 5 anni diversamente abile, era stato escluso dalla recita natalizia perchè non stava correttamente in fila e non parlava. E’ accaduto ad Afragola in provincia di Napoli, dove la mamma di un bimbo affetto da da ritardo cognitivo e sospetto autismo viene a conoscenza dell’esclusione del figlio dalla recita natalizia via whatsapp. La mamma in lacrime ha dichiarato: “Immaginavo che potesse essere escluso, ma non c’era bisogno che le sue difficoltà venissero sottolineate. Per me era importante anche solo vederlo sul palco a saltellare e a divertirsi a modo suo. Lo hanno emarginato invece che integrarlo”.
Sulla questione interviene anche Valerio Arenare, Segretario Nazionale Sindacato Sinlai e responsabile dell’Associazione Incancellabili: “Sono notizie che non vorremmo mai sentire. Impedire ad un bimbo disabile di partecipare ad una recita natalizia con i suoi compagni di classe è crudele. Inoltre il modo in cui è stato comunicato alla mamma la probabile esclusione rende la cosa ancora più vergognosa. Ci auguriamo che i docenti della scuola di Afragola ripensino alla loro decisione e che si scusino per il modi, utilizzati per la comunicazione, con questa mamma. Se ciò non dovesse succedere, chiederemo al Ministro dell’Istruzione di fare chiarezza sull’accaduto e di prendere provvedimenti nei confronti di chi ha reso un giorno di festa in un giorno di grande amarezza a questo bimbo e alla sua mamma. Ci chiediamo come si può solo pensare di escludere un bimbo disabile da una recita scolastica di bimbi di anni, cosa vuol dire per loro la parola integrazione. Siamo pronti a qualsiasi iniziativa per difendere questi bambini, a nessuno deve essere impedito di gioire e di Festeggiare il Natale con i suoi compagni di classe”.
Bimbo autistico escluso da recita di Natale, Nappi: “Intervenga ministro Fioramonti”
“La vicenda di Andrea, se fosse confermata, sarebbe di una gravità inaudita. La scuola è il luogo dell’inclusione, non può e non deve mai tradursi in un luogo di discriminazione, dove un bambino disabile viene escluso dalla rappresentazione di Natale. Ci auguriamo che il ministro dell’Istruzione, dopo avere perso tempo a creare tasse come quella sulle bibite zuccherate contro gli studenti e ad augurarsi di togliere il crocefisso dalle aule scolastiche, trovi il tempo di accertare eventuali responsabilità inviando gli ispettori”. Lo scrive su facebook Severino Nappi, Il Nostro Posto.
Bimbo autistico escluso recita di Natale, De Cristofaro: “Intervenga Ufficio Scolastico Regionale”
“Un bambino escluso dalla recita di Natale solo perché autistico. E’ accaduto a Napoli, è accaduto nel cuore della nostra regione. A denunciarlo una mamma. Non sarebbe riuscito a stare in fila, non parla a differenza degli altri. E per questo si nega ad un bimbo la gioia di divertirsi con i propri compagni? Per questo lo si esclude?”. Queste le parole di Orlando de Cristofaro, che ha commentato la notizia diffusa dagli organi di stampa.
“Mi auguro vivamente che questa questione venga posta all’Ufficio Scolastico Regionale – ha aggiunto de Cristofaro – e che venga fatta luce sui fatti. La scuola deve essere sempre un luogo di aggregazione e di inclusione, di cultura e di solidarietà. E’ il luogo dove bisogna lavorare per crescere una generazione di cittadini onesti, civili e aperti al mondo. Questi sono esempi da abolire drasticamente. Subito!”.