Cellole. Sette consiglieri si dimettono, parla l’ex sindaca Cristina Compasso

La defenestrazione dell’ex sindaca di Cellole rappresenta una giornata di lutto per la democrazia ed una delle pagine più nere della storia Cellolese.  Decadono per mano dei 7 consiglieri dimissionari, l’ex sindaca Cristina Compasso, gli ex assessori Giovanni Di Meo e Loredana Manfredi, l’ex Presidente del Consiglio Marianna Mauriello e la consigliera delegata Giusy Pecoraro.

I consiglieri comunali dimissionari (Iovino, Barretta, Marchegiano, Sarno, Lauretano, Di Paolo e Sorgente) non hanno ritenuto di dover affrontare l’aula consiliare nella quale erano stati eletti dai cittadini, con un dibattito fatto di interventi e dichiarazioni di voto per esprimersi definitivamente sulla sfiducia alla prima cittadina. La vigliacca scappatoia delle dimissioni firmate dal notaio ha permesso di terminare anticipatamente l’amministrazione comunale senza affrontare una vera discussione su temi e sulle motivazioni di carattere generale che interessano alla città. Fulcro dell’accordo nell’ombra, tramato per mesi, tra una componente della maggioranza ed una della minoranza, sarebbe la candidatura alle regionali dell’ex vicesindaco Giovanni Iovino. Si è distinto onorevolmente il consigliere di minoranza Modesto Verrengia, che ha rispettato il ruolo affidatogli dai cittadini con l’elezione a consigliere. I sette dimissionari consegnano, quindi, la città nelle mani di un commissario Prefettizio.

L’ex sindaca di Cellole, avv. Cristina Compasso è intervenuta con la seguente dichiarazione: “Dedico il mio sorriso a voi, mediocri teatranti e maschere cadute della politica cellolese, in particolare a Te cinico mandante e stratega. Con un atto di forza mi avete “cacciata” dal Comune, avete tradito la Democrazia e la sovranità del popolo che mi ha eletta Sindaca della mia Cellole. Non avete avuto neanche il coraggio di votarmi la sfiducia in consiglio  comunale alzando la mano contro di me, perché avreste dovuto guardarmi negli occhi e spiegare al Popolo il perché. Avete preferito sancire la fine dell’amministrazione Compasso con un golpe, con un atto vile premeditato da tempo e consumato ieri sera nel chiuso di una stanza notarile,  nell’oblio sperduto delle vostre coscienze. Non spegnerete mai questo mio sorriso né la luce che è in me, né la mia passione politica scevra da logiche di potere e sopraffazione. Di voi resterà ai posteri il misero ricordo di coloro che il 13 Dicembre 2019 hanno scritto la  pagina politica e storica più vergognosa di Cellole. E con i festeggiamenti in piazza avete dimostrato il vostro valore e la vostra coerenza pari a zero. Un’ultima parola sui botti sparati in paese e sotto casa della mia mamma  “per la mia cacciata dalla casa comunale”: i botti non autorizzati si sparano normalmente quando esce un boss dal carcere! Siete la vergogna di Cellole. Cellole aveva scelto la sua sindaca democraticamente! Cellole non meritiva questo. Cellole non vi merita. Cellole alza la testa!”.

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Redazione

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