La Storia di Aversa. Cenni storici sulla Chiesa di San Francesco
La Chiesa Monumentale di S. Francesco in Aversa, e per essa tutto il complesso dell’antico convento delle Clarisse, rappresenta uno dei più interessanti “insiemi architettonici della città” di Aversa.
Il primo impianto, le testimonianze storiche raccolte dal Parente lo fanno risalire al XIV secolo, é coevo delle fabbriche conventuali francescane, costruite durante la predicazione del Santo di Assisi. Il primitivo nucleo gotico subì modifiche ed ampliamenti in epoche successive. Tra la fondazione del 1300 e la ristrutturazione avvenuta nel 1645 c’è un vuoto di testimonianze storiche di 3 secoli durante i quali, presumibilmente nella prima metà del 400, il complesso subì le prime modifiche ed ampliamenti. Le intersezioni tra strutture gotiche e rinascimentali, evidenti sul lato nord del chiostro, testimoniano le trasformazioni subite.
Il convento, particolarmente ricco, fu sempre sensibile ed attento alle innovazioni stilistiche, tanto che, come gli altri più famosi conventi napoletani, non seppe resistere al fascino del barocco al quale non esitò di sacrificare la più sobria configurazione precedente; questo nel 1645, anno in cui si completarono i lavori di ristrutturazione e la chiesa fu tutta rivestita di stucchi, sostituiti un secolo più tardi, più o meno, quando in occasione della confluenza ad Aversa del soppresso convento di Marano, e con esso dei suoi beni, potendo disporre di somme ingenti, la chiesa fu tutta rivestita di tarsie marmoree di notevole pregio. Il convento si ampliò ancora nella prima metà del’ 800 con la esecuzione sulla struttura ardita realizzata sulle fabbriche preesistenti, della passeggiata delle monache e del Belvedere, che, affacciando sul Corso principale della città dava alle monache di clausura la possibilità di partecipare anche se in forma passiva alla vita cittadina.
Il Belvedere si innesta al complesso conventuale attraverso un lungo corridoio ed una bellissima scala, il tutto costruito in un pregevole stile neoclassico.Il convento subì in seguito all’editto di confisca una eff erata spoliazione alla quale non si salvò il Ciborio sull’ Altare Maggiore in argento massiccio e a stento le monache riuscirono a salvare il preziosissimo servizio da messa in oro massiccio cesellato, che attualmente viene conservato nelle camere blindate del Convento delle Cappuccinelle in Aversa. Il complesso a centro di dopo la seconda guerra mondiale fu adibito a centro di raccolta per le truppe americane, che provvidero tra l’altro, ad imbiancare con latte di calce tutti gli affreschi del convento. Il complesso monumentale della Chiesa di s. Francesco e dell’annesso convento delle clarisse é stato per il suo notevole valore architettonico, per la presenza di pregevoli affreschi di scuola giottesca, per l’eccezionale ricchezza e valore artistico delle tarsie marmoree di cui é rivestita l’intera chiesa, inserit o negli itinerari turistici della Campania.
Il complesso monumentale della Chiesa di S. Francesco e dell’annesso convento delle Clarisse si presenta oggi con una preziosa antologia, nella quale si leggono brani di architettura, pittura e scultura tra i più interessanti della storia dell’arte in Campania, tra i più preziosi della storia dell’arte della città di Aversa.Il complesso copre con le sue testimonianze circa sette secoli di storia dell’arte dalle esili colonnine dai romanici capitelli a stampella delle bifore del chiostro, al bellissimo Belvedere di puro stile neoclassico, tra questi due vertici si snoda tutta la storia del complesso, nella quale testimonianze importanti tese ad elevare il tono complessivo sono state lasciate da una infinità di valenti artigiani, scultori, incisori, fabbri, falegnami, decoratori, le cui opere di squisita ed impeccabile fattura oggi noi ammiriamo, e che la nostra coscienza ci impone di restaurare onde garantirne la conservazione.
Alfredo Maria Pozzi