Libia, Fiore: “La Turchia con combattenti Isis e copertura Nato alle nostre porte”
Il leader di Forza Nuova Roberto Fiore esamina la questione libica sviluppatasi nelle ultime ore. Le posizioni della Russia, le implicazioni economico-commerciali, la decisione turca e l’ennesimo errore italiano che si profila all’orizzonte. Il quadro delineato dal leader forzanovista è piuttosto chiaro e va letto ovviamente anche rispetto a interessi e trazioni economico-politiche nazionali e sovranazionali.
“La Turchia ha scelto di muoversi in Libia in aiuto di Fayez Al-Sarraj. Fayez Al-Sarraj è pro occidentale e rappresenta gruppi armati di Fratellanza Musulmana –afferma Fiore- mentre Haftar è invece uomo che viene dal libro verde di Gheddafi, ha una visione socialnazionale profondamente antislamista. La marcia di Haftar ha portato alla eliminazione di gruppi jihadisti dal territorio e la Russia, sappiamo, è già informalmente schierata con lui”.
Fiore annuncia che “i turchi per la loro azione utilizzeranno i soldati Isis che in questi momenti stanno sfuggendo all’ultimo attacco siro-russo nella provincia di Idlib. Si tratta di circa 60 mila uomini che arriveranno sul territorio libico paradossalmente sotto egida Nato”. Si incrineranno i rapporti Putin-Erdogan? Per Fiore “la Russia è entrata nel Mediterraneo con la vittoria in Siria e non verrà presa in giro da Erdogan… Resta evidente che le recenti dichiarazioni del premier turco attireranno una forte trazione russa”.
E poi c’è l’Italia. La posizione dello Stivale è al momento “catastrofica”: “La mancanza di scuole politiche in Italia sta creando una situazione disastrosa –denuncia il leader di Fn – nessuno capisce più nulla, tutti quelli che si muovono in ambito geopolitico e strategico, soffrono un complesso di inferiorità verso israeliani, Deep state americano o nel migliore caso verso francesi o inglesi. Se nessuno farà nulla riprenderanno gli sbarchi sempre di più in mano agli scafisti jihadisti e i soldati italiani verranno sacrificati sull’altare dell’ignoranza e della vigliaccheria. Quindi che facciamo dalla parte sbagliata? Risuonano ancora le ultime parole di Gheddafi a Berlusconi: ‘sei un traditore’. L’Italia, ahinoi, è sempre in mano al traditore di turno”.
Non solo. Fiore spiega che “l’interesse geopolitico dell’Italia in Libia è semplicemente enorme. Noi abbiamo trasformato una terra occupata da tribù nomadi in una meravigliosa terra. 30mila contadini veneti furono mandati ogni anno per tre anni (prima della guerra) a trasformare il deserto in terra stabile mentre Tripoli diveniva una delle più belle città del Mediterraneo. Non dimentichiamo che nel 1911 e nel 1912 ci fu un’ importantissima guerra dove gli italiani sconfissero i turchi…perché il governo di allora seppur liberale vedeva in quella guerra la necessaria difesa dell’interesse italiano. Quanti italiani conoscono la guerra Italo turca? Ne sa qualcosa Di Maio? La Farnesina ha perso tutta la sua tradizionale intelligence?”
Fiore, infine, conclude: “In questo quadro appare certa solo una cosa. Visto il delinearsi dello scacchiere internazionale, viste le scelte della Farnesina, viste le quotidiane insulse decisioni del Governo, appare sempre più evidente che solo la Russia e il suo presidente Putin ci potranno salvare”.