Aversa. Caso Mof, parla il consigliere Fiorenzano
“Non mi aspettavo ne collaborazione ne comprensione dalla parte politica che ha perso le elezioni sonoramente. Quindi personalmente che ogni giorno facciano critiche lo ritengo il normale gioco delle parti. Quello che mi manda in bestia però è quando le disavventure e i problemi vengono utilizzati per parlare a vuoto, a vanvera, senza conoscere ma soprattutto diventano strumento di ricerca di consenso. È il caso del Mercato Ortofrutticolo di Aversa. Le falsità dette: 1) lo ha chiuso il Comune; 2) il comune non lo riapre; 3) lo chiudono per affari oscuri; 4) lo vogliono spostare perciò lo chiudono; 5) hanno fatto finta di stanziare soldi; 6) tengono i lavoratori sospesi. Non posso essere breve. Tutti devono sapere e se c’è qualcuno che carte alla mano può smentirmi sarò lieto di porgere le mie scuse”. Così in un post social il consigliere comunale Pasquale Fiorenzano.
“Nel 2008 viene modificato il regolamento del mercato. Diviene una struttura regolata dal principio isocosto/isoquanto. Il canone dei commercianti quindi è il frutto di quanto viene speso per il mercato ogni anno. Il regolamento cambia ma non viene adeguato ai commercianti. Ovviamente non voglio entrare nella polemica che chi oggi ci contesta sono gli autori dello scempio mi riterrei penoso e banale. Nella struttura nonostante le richieste arrivate nel tempo non viene mai adeguata a nessuna normativa Igienico sanitaria. Appena eletti ci eravamo resi conto della situazione così come il commissario prima e si era proceduto già con dei lavori per i bagni”.
Ad ottobre arriva un controllo dell’aAsl, NAS, Noe e Carabinieri e decretano la chiusura della struttura fino alla realizzazione di lavori di adeguamento. Con preventiva autorizzazione visionato il progetto da parte delle Autorità.
La prima fase è andata via per: – conoscere gli interventi da fare; – trovare le risorse economiche in bilancio; – variare il bilancio poiché vi era 0€ come somma alla voce mercato; – realizzare progetto e computo; – varare piano triennale delle opere pubbliche; – ottenere autorizzazione al progetto da parte dell’Asl. Il tutto con un settore “lavori pubblici” in cui operativamente ci sono 5 persone massimo per tutto. A dicembre inizia la seconda fase:
– pubblicazione gara; – invito a ditte; – apertura busta; -aggiudicazione gara. Cosa manca? Giustifica costo della ditta avendo presentato una offerta a ribasso notevole; – ok Prefettura che ieri si è resa disponibile a velocizzare; – inizio lavori; – adeguamento delle singole concessioni e autorizzazioni. Questi tempi ovviamente non li hanno decisi Pasquale , Marco , Alfonso , Carmine , Giuvanniel o qualche altro. Ma semplicemente il codice degli Appalti nazionale e le regole della P.A. Il resto scusatemi il termine sono idiozie. E la cosa assurda è che a fare lezioni morali siano le persone che per 27 anni si sono girate dall’altra parte. Un mercato tenuto senza cura, senza regole e senza prospettiva. Personalmente ho pianto più volte per questa situazione e per il dramma che vivono queste famiglie alle quali va la piena solidarietà ma che con questa esperienza hanno capito che l’assenza di regole prolungata nel tempo non porta mai benefici a nessuno. Si parlava di Delocalizzazione. Ne ho parlato io ad agosto prima della chiusura. E ne continuerò a parlare. Ma non perché volevo lo chiudessero. Per iniziare un progetto vero e veloce nel tempo. Una struttura non adiacente a scuole, Asl, tribunale, Facolta , decine di abitazioni.Una struttura bella, funzionante e curata. E ci lavoreremo per buona pace di chi non è preoccupato per Aversa ma preoccupato che si stiano tagliando tutti i ponti con gli errori del passato”.