Uno brandisce katana e ferro da stiro contro Polizia, l’altro lo colgono nel sonno: dimezzato il branco del terrore
Dopo averli identificati, i poliziotti sono passati dalla fase investigativa a quella operativa. In altre parole sono andati a cercare quei criminali che a fine novembre avevano rapinato e aggredito due ragazzi.
Il personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile e della Volante ha rintracciato due dei quattro indagati per la rapina dello scorso novembre. Gli operatori si sono recati prima a Porto Sant’Elpidio, luogo individuato come domicilio di uno dei due, un tunisino poco più che ventenne, clandestino sul territorio nazionale.
Al momento dell’ingresso nell’appartamento, il ragazzo, riconosciuto il personale della polizia (in borghese) per sottrarsi al controllo, ha prelevato da dietro una porta una lunga spada, tipo katana, molto affilata, e ha iniziato a brandirla minacciando il personale. La pronta reazione dei poliziotti ha consentito di disarmarlo senza che nessuno riportasse lesioni. Subito dopo il giovane, però, è riuscito a divincolarsi e, preso in mano un ferro da stiro, ha cercato, ma inutilmente, di tenere a distanza il personale.
Anche in questo secondo caso, infatti, la tempestiva e professionale capacità del personale della Polizia pha consentito agli agenti di bloccare il soggetto che continuava a lanciare minacce di morte nei loro confronti.
Durante l’immobilizzazione del soggetto, uno dei due cani presenti nell’alloggio ha assalito uno dei poliziotti, azzannandolo sulla gamba.
Nello stesso appartamento, nascosto sotto le coperte di un letto, è stato trovato un minorenne tunisino, clandestino e senza alcun rapporto di parentela con il primo.
Il ricercato è stato così, rapidamente ma non senza difficoltà per la forte resistenza opposta, condotto in Questura, come pure il minore che è stato affidato ai Servizi Sociali territoriali per il suo collocamento in una comunità.
Subito dopo il personale della Questura si è recato a Lido Tre Archi, presso uno degli stabili oggetto anche di recenti interventi congiunti delle forze dell’ordine connessi all’occupazione abusiva di alloggi abbandonati e degradati e non ancora messi in sicurezza dai proprietari.
Dopo una accurata ricerca, sono riusciti a rintracciare in uno di questi appartamenti con la porta da tempo forzata l’altro soggetto, un cittadino tunisino ventenne clandestino sul territorio nazionale.
Il ragazzo, ancora assonnato, non è riuscito a opporre resistenza ed è stato così trasportato in Questura.
Il primo soggetto è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per tutti i reati commessi in occasione del suo “fermo”, compreso il possesso della pericolosa arma (la Katana).
Per i due giovani tunisini, dopo gli accertamenti condotti dall’Ufficio Immigrazione della Questura che procedeva anche a tutti gli adempimenti necessari, è stato predisposto un servizio di accompagnamento presso il Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Brindisi presso il quale venivano condotti nella stessa sera di ieri.
I due giovani, con numerosi precedenti di polizia, fanno parte del “branco” di Lido Tre Archi che spadroneggia, da tempo, soprattutto in quella zona e individuati come responsabili di numerose azioni violente e di reati contro il patrimonio condotte sia per conseguire i propri mezzi di sostentamento che per riaffermare la loro egemonia locale.
Gli stessi risultano essere, inoltre, spacciatori al dettaglio di sostanze stupefacenti per i “clienti” residenti ed in transito sulla costa fermana. Tra le principali azioni violente riconducibili a loro, vi è stata la feroce rissa al bar Blasco.