Calcio a 5. Il Futsal Fuorigrotta continua la battaglia per il PalaBarbuto

La Futsal Fuorigrotta, squadra di calcio a 5 militante nel campionato di Serie A2, ha pubblicato una lettera sul caso PalaBarbuto.

Ecco il testo integrale:

Al “Palabarbuto” è diventato un divieto di futsal. Il Fuorigrotta prosegue la sua battaglia di diritti e legalità

Quella per il “Palabarbuto” è una battaglia di legalità e di diritti. Il Futsal Fuorigrotta la sta portando avanti dall’estate, da quando, cioè, rispettando tempistiche e normative, ha fatto formalmente richiesta di utilizzo al Comune di Napoli. L’impianto sportivo, riconsegnato ristrutturato alla città, dopo le Universiadi è tornato ad essere, come giusto che fosse, il palcoscenico per le gare interne e per gli allenamenti del Napoli Basket. Club costretto nello scorso campionato a giocare a Casalnuovo e rinato dopo alcune gestioni fallimentari, proiettato nella seconda categoria nazionale grazie all’acquisizione di un titolo sportivo.

Il Fuorigrotta non si è mai contrapposto alle esigenze legittime di chi quel parquet lo ha calcato per anni, nonostante l’approdo allo stesso campionato di serie A2 nazionale per meriti sportivi acquisiti sul campo. Anzi, questa società ha ritenuto sempre opportuno adeguarsi, accontentandosi di spazi e orari che potessero trovare convergenza con il Napoli Basket; con la disputa delle gare interne mai in contrasto, essendo il programma del calcio a 5 di sabato e la pallacanestro di domenica. Abbiamo più volte sottolineato, con prove documentate, come non ci fosse alcun rischio di deterioramento per il parquet e come in tanti palasport nazionali e internazionali ci fosse assoluta compatibilità tra le due discipline, in strutture polivalenti dove sono praticati tutti gli sport. E nemmeno in caso di gare internazionali o dell’Italia ci sarebbe un veto per la tracciatura del campo da futsal. Con soluzioni a norma adeguate.

Ma non è stato sufficiente, perché il “pericolo” della nostra presenza sarebbe derivato dall’impossibilità di gestione di altre situazioni: vedi lo spostamento dei canestri durante le attività, vedi lo spostamento di alcune botole perimetrali all’esterno del rettangolo di gioco, tutti interventi di cui nessuno si sarebbe fatto carico. E allora, anche in questa circostanza, già da mesi, la nostra società ha mostrato tutta la disponibilità ad accollarsi le spese, provando a fissare date per sopralluoghi e per messa in opera del servizio. Ma dell’incarico alle possibili ditte interessate all’esecuzione dei lavori non vi è traccia. E sarebbe anche alquanto semplice spostare gli ulteriori rotor amovibili pubblicitari di modeste dimensioni installati dal Napoli Basket, soltanto se l’Ufficio di competenza del Comune autorizzasse suddetti lavori, non avendo il Fuorigrotta autorità alcuna per intervenire di conto suo.

Dopo settimane di tira e molla, di incontri con promesse verbali mai divenute fatti, l’ultima presa in giro arriva con la possibilità offerta di un allenamento di un’ora alla settimana, rispetto ai 3 già pattuiti, il giovedì sera. Al contrario, la disponibilità, sempre verbale, presa alla presenza di numerosi testimoni (tra cui il Capo Gabinetto dott. Attilio Auricchio, l’Assessore allo Sport sig. Ciro Borriello, il Presidente della Commissione Sport Carmine Sgambati, la dirigente agli impianti sportivi dott.ssa Gerarda Vaccaro e tutta la dirigenza del Napoli Basket e del Futsal Fuorigrotta) era nel senso di acconsentire all’utilizzo della struttura per il futsal per tre allenamenti settimanali (due pomeridiani e uno mattutino) in aggiunta alla gara del sabato.

Il Futsal Fuorigrotta rappresenta uno sport in grandissima crescita, quello più praticato in Italia, è l’unica squadra napoletana in A, espressione di una intera città, ha un settore giovanile di primo livello, ha una società solida nata nel 2012 con un progetto di ampie vedute che avrebbe portato nel suo quartiere, nella sua città, iniziative per i ragazzi e per il sociale. Ha dovuto declinare offerte di sponsor non avendo la possibilità di giocare a casa sua con notevole danno d’immagine subito. Ci chiediamo perché non vengano rispettati semplicemente i nostri diritti e porteremo questa battaglia in ogni sede. Ora basta, vogliamo risposte e assunzioni di responsabilità.

Redazione

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