Guida alla morsa da banco per appassionati di fai da te e bricolage

Scopriamo insieme quali sono le peculiarità e gli aspetti di cui tenere conto nel caso siate interessati all’acquisto di un utensile di questo tipo

Il settore merceologico connesso al fai da te e al bricolage sta vivendo un momento di grande prosperità, ed è uno dei pochi in crescita costante ogni anno, insieme all’abbigliamento e all’elettronica. Le ragioni di questa tendenza sono diverse, e non tutte sono collegate all’utenza professionale; quest’ultima infatti, seppure costituisca il pilastro principale su cui poggia il mercato degli elettroutensili, accessori e altri prodotti collegati, rappresenta soltanto una piccola parte dello stesso. I grandi numeri dimostrano che la fascia più ampia di acquirenti, infatti, è composta soprattutto dagli appassionati del fai da te e dagli hobbisti, più o meno esperti a seconda dei casi.

Il piacere di fare da sé

Sono molte le ragioni per le quali il bricolage è una delle attività preferite a cui le persone si dedicano nel loro tempo libero, ma una delle principali è rappresentata sicuramente dal risparmio; in un’epoca di rigore economico e lavoro precario, infatti, dedicarsi personalmente ai piccoli lavori di manutenzione domestica permette di ridurre le spese, come riportato anche in un articolo del Sole 24 Ore.

A parte l’aspetto puramente economico poi, ci sono anche gli effetti positivi sulla psiche e sulla salute; studi recenti condotti in ambito medico, infatti, hanno dimostrato che l’hobby del bricolage ha una grande valenza terapeutica, sia sulla sfera fisica sia mentale, e si è rivelato di grande aiuto soprattutto nel combattere l’ansia, lo stress e i problemi di insonnia.

L’uso di martelli e altri utensili, infatti, aiuta a sfogare le tensioni e le frustrazioni accumulate durante la giornata, inoltre richiede una discreta attività fisica; la progettazione e la realizzazione autonoma di oggetti e suppellettili, invece, contribuiscono a stimolare la creatività e promuovono il pensiero logico e positivo.

Una dotazione indispensabile

Chiunque abbia deciso di dedicare il proprio tempo libero al bricolage ma si trova ancora allo stadio “larvale” di principiante, quindi, ha l’esigenza di attrezzare convenientemente lo spazio che sarà destinato a diventare il piccolo laboratorio artigianale in cui rifugiarsi alla fine della giornata lavorativa e nei weekend.

Le prime cose che vengono acquistate, di solito, sono le cassette di attrezzi per uso generico, il trapano avvitatore e altri elettroutensili, e spesso e volentieri ci si dimentica di un’attrezzatura che nella maggior parte dei casi è fondamentale possedere: la morsa da banco. L’importanza di questo attrezzo, infatti, è fortemente sottovalutata fino al fatidico momento in cui non si presenta l’effettiva necessità di utilizzarla.

Lungi dall’essere un attrezzo facile, la morsa da banco va scelta con attenzione in quanto le sue caratteristiche sono determinanti per le possibili applicazioni d’uso; vediamo quindi quali sono gli aspetti a cui bisogna fare particolare attenzione.

La morsa da banco

Per quanto riguarda il materiale di fabbricazione, le morse da banco sono tutte realizzate in acciaio di qualità proporzionata al prezzo, in modo da offrire un buon grado di robustezza e resistenza indipendentemente dalla destinazione d’uso; ciò che varia, invece, sono le dimensioni e altre caratteristiche strutturali, come il tipo di sistema usato per il fissaggio al banco da lavoro e la possibilità o meno di poter orientare il verso delle ganasce a seconda delle esigenze.

Le dimensioni sono importanti per chi lavora con piccoli pezzi, quindi per attività come il modellismo, l’oreficeria e la meccanica di precisione. In questi casi occorre una morsa poco ingombrante che permetta di bloccare i pezzi senza danneggiarli e senza ostacolare la lavorazione.

Chi lavora il ferro, invece, ha bisogno di una morsa estremamente solida, grande e possibilmente dotata sia della sezione a incudine, in modo da poterla usare come supporto per i pezzi da sottoporre a martellatura, sia di ganasce forti, capaci di tenere il pezzo saldamente nel caso in cui sia necessario piegarlo.

Un altro requisito molto importante da controllare, inoltre, è l’eventuale predisposizione delle ganasce al montaggio di diversi tipi di mordacchie, e cioè le sezioni finali delle ganasce che vanno a diretto contatto con i pezzi da stringere.

A seconda del tipo di materiale di cui è composto il pezzo da lavorare infatti, come per esempio il legno, la stretta delle ganasce potrebbe danneggiare i pezzi in lavorazione; in questo caso, quindi, la possibilità di poter sostituire le mordacchie diventa di estrema importanza.

In commercio si possono trovare diversi tipi di mordacchie, le quali differiscono sia per il tipo di materiale di cui sono fatte, per lo più diversi tipi di metallo, gomma, plastica o addirittura di legno, sia per la loro dimensione, in modo da potersi adattare facilmente a quella delle ganasce su cui andranno montate.

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Redazione

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