New York. Forum Italiano Export, Benetton: “Falso made in Italy aumentato del 70%”
“Il Made in Italy è da sempre un grandissimo valore aggiunto per i mercati esteri e questo è un dato di fatto ma abbiamo compreso che per poter continuare ad essere attraenti dobbiamo elevare il livello di competitività”, esordisce così Andrea Benetton presidente di Maccarese Spa Società Agricola e di Cirio Società Agricola Srl in previsione della sua partecipazione al Forum Italiano dell’Export, ideato dall’imprenditore campano Lorenzo Zurino, che si terrà lunedì 27 gennaio a New York.
La Cirio Agricola srl è tra le più importanti imprese agricole e zootecniche italiane con più di 4 mila ettari di terreno di proprietà e quasi 7 mila capi bovini frisoni divisi fra le due Aziende, e circa 40 milioni di litri di latte alta qualità prodotti ogni anno che le collocano al vertice produttivo sia nazionale che europeo.
“Creatività e imprenditorialità da sole non bastano, ci vorrebbe un sistema che supporti le nostre aziende e permetta alle stesse di presentarsi in modo più “istituzionale” nel mercato”, sottolinea Benetton e aggiunge: “Abbiamo una rete con deleghe, funzioni e ruoli non ben chiariti si pensi ad esempio alle Ambasciate ai presidi dell’ICE oltre alle molteplici difficoltà che il governo con le sue scelte non aiuta a risolvere. Negli altri paesi le aziende fanno sistema e uniti si sa’ si diventa più grandi e oggi la dimensionalità è un fattore critico di successo per penetrare i mercati”.
“L’Italia tra prodotti DOP e IGP ha oltre 200 specialità uniche per la loro bontà ma anche per le tradizioni che rappresentano: dal parmigiano reggiano alla mozzarella di bufala campana, dal prosciutto crudo alla soppressata calabrese, dallo spaghetto all’orecchietta; prodotti espressione dell’esperta manualità e tradizione delle piccole imprese o dell’alta tecnologia delle grandi industrie”.
“Le nostre Filiere – spiega- dovrebbero organizzarsi meglio e dedicare più risorse alla tutela dei marchi perché, se andiamo ad analizzare i dati sul falso Made in Italy, possiamo comprendere che nel mondo possiamo riprendere potenzialmente valori che si aggirano intorno ai 100 miliardi di dollari. Le false imitazioni “low cost” sono aumentate negli ultimi 10 anni di quasi un 70% e questo significa che le nostre Filiere insieme alla nostra politica non hanno fatto abbastanza. Nello specifico mercato americano troviamo mozzarella, parmesan, provolone che vengono prodotti tra Wisconsin, California e lo stesso stato di New York in palese violazione della proprietà dei marchi di origine. Troviamo persino del Pecorino Romano (sempre prodotto in queste aree) che non ha minima traccia di latte di pecora”.
Il 27 gennaio a New York, la tradizione italiana e l’innovazione americana saranno salutate insieme a Lorenzo Zurino, presidente del Forum Italiano dell’Export, da: Andrea Benetton presidente di Maccarese Spa Società Agricola e di Cirio Società Agricola Srl tra le più importanti imprese agricole e zootecniche italiane con più di 4 mila ettari di terreno di proprietà e quasi 7 mila capi bovini frisoni divisi fra le due Aziende, e circa 40 milioni di litri di latte alta qualità prodotti ogni anno che le collocano al vertice produttivo sia nazionale che europeo; Giovanni Colavita, presidente di Colavita Usa, brand italiano che ha fatto conoscere l’olio extra vergine di oliva Made in Italy nel mercato americano; Micheal M. Endico, vicepresidente di Ace Endico Corp, il più grande distributore di Food Made in Italy delle contee di Westchester e Putnam al servizio dell’area tri-state; Monica Mandelli, Consigliere delegato di KKR una delle maggiori società di investimenti internazionali e vicepresidente di Endeavor Italy; Nello Musumeci, presidente della regione Sicilia; Valeria Fascione, assessore all’Innovazione, alle Startup e all’Internazionalizzazione della Regione Campania Antonella Salvatore, direttore del Centro alta formazione e lavoro e docente di marketing alla John Cabot University; Gianfranco Sorrentino, presidente del Gruppo italiano, una organizzazione no-profit di operatori e studiosi che lavorano con ristoratori, produttori, importatori e distributori per promuovere la vera cucina italiana negli Stati Uniti; Rocco Totino, socio dello Studio Grassi, una delle più grandi società di contabilità negli Stati Uniti ed una delle principali organizzazioni di servizi professionali specializzata in servizi di revisione contabile, fiscale, tecnologica e di consulenza aziendale. I lavori saranno moderati da Francesca Di Matteo, cofondatore e partner de “Your Italian Hub”, che racconta l’Italia e gli italiani agli americani.