Reddito Cittadinanza, Inps: “A 1.041.000 famiglie, 493 euro”
Sono 1,1 milioni le domande di reddito e pensione di cittadinanza accolte dall’Inps fino all’inizio di gennaio. Tra queste famiglie che hanno ottenuto il beneficio 56.000 sono decadute. Quindi le famiglie titolari di reddito (916.000 per 2,4 milioni di persone coinvolte) e di pensione di cittadinanza (126.000 con 143.000 persone coinvolte) sono nel complesso 1.041.000 per oltre 2,5 milioni di persone coinvolte dal sussidio. Lo si legge nell’Osservatorio Inps sul Reddito di cittadinanza. L’importo medio mensile percepito da queste famiglie ammonta a 493 euro.
Il Reddito di cittadinanza è erogato per il 90% dei casi a un italiano mentre solo il 6% risulta erogata a extracomunitari e per il 3% a cittadini europei. Per l’1% è erogato a familiari di queste categorie. Questa composizione percentuale – spiega l’Inps nel suo Report sul Reddito – “non è variata rispetto a quella delle domande presentate fino a settembre, pur in seguito allo sblocco dei pagamenti di 40.000 domande di cittadini extracomunitari avvenuto nel mese di dicembre”.
RDC, NAPPI: DATI INPS CONFERMANO DISASTRO
“Una colossale guerra tra poveri e una enorme massa di soldi che non produce un solo posto di lavoro. È questo il drammatico risultato che emerge dai dati Inps diffusi oggi sul reddito di cittadinanza”, è quanto dichiara in una nota Severino Nappi, Il Nostro Posto. “4 poveri su 5 non lo percepiscono senza alcuna reale motivazione rispetto a chi lo ha ottenuto. Meno di 500 euro al mese in media fra i percettori, e cioè meno di quanto assicurava persino il vecchio reddito d’inclusione. Soprattutto però nessun posto di lavoro ottenuto dai percettori di reddito in oltre 1 anno di funzionamento del sistema. E questo perché le politiche attive, specie al sud, restano totalmente inesistenti. Insomma -incalza Nappi- un disastro che costa al Paese miliardi di euro all’anno. E che, quando terminerà la sua copertura finanziaria, e cioè alla fine del 2020, rischia di consegnare un esercito di persone ancora più scoraggiate e sfiduciate. Finché questa maggioranza continuerà a produrre solo politiche assistenziali, senza investire anche sullo sviluppo, non potrà mai terminare, specie nel Mezzogiorno, il dramma lavoro”.