Via la plastica dalla montagna, a partire dagli scarponi
Chi ama la montagna ha a cuore il tema della sostenibilità ambientale. Per questo i nuovi scarponi, tutti italiani e privi di materiale plastico, saranno un grande successo
È italiana l’azienda che per prima produrrà scarponi da sci interamente in materiale bio-plastico. Saranno sostenibili e perfettamente compatibili con l’equilibrio ambientale. Si chiama Scarpa, ha sede ad Asolo, Treviso, e vanta una storia quasi centenaria.
Attenta alle sollecitazioni del mercato e per offrire prodotti sempre all’avanguardia, Scarpa dichiara che dal 2020 tutte gli articoli dedicati allo sci alpinismo saranno realizzati con un materiale nuovo. La bioplastica usata per realizzare i prodotti è il Pebax RNew, ottenuto dalla lavorazione dei semi di ricino.
Parola d’ordine sostenibilità
Il vantaggio di usare questo materiale per la realizzazione degli articoli per lo sci alpinismo è tutta nella sua perfetta compatibilità ambientale. Gli articoli si caratterizzano per il fatto di essere riciclabili e sostenibili, ma anche di opporre la migliore resistenza alle notevoli sollecitazioni cui è sottoposta la scarpa.
Gli scarponi che non inquinano sono realizzati sfruttando il brevetto di un’azienda francese, Arkema, che è stata in grado di produrre il nuovo materiale ad alte performance tecniche. La collaborazione con l’azienda francese è di lungo corso, ma la ditta italiana non è l’unica cliente. Nella lista di brand che hanno intrapreso la strada della sostenibilità figura anche Nike.
Infatti il fatturato dell’azienda che produce questo materiale è di nove miliardi di euro l’anno. Cifra destinata a crescere se si considera il trend positivo che interessa tutto il settore dell’abbigliamento sportivo.
La materia prima, il ricino, viene coltivato in India per poi essere lavorato nei laboratori francesi e venduta alle ditte che la impiegano per realizzare i prodotti finali. Le scarpe sportive, appunto, ma non solo.
Naturale vince su sintetico
Il polimero ottenuto dalla lavorazione del ricino è un elastomero che si presta a numerosi usi, non solo per la realizzazione dell’attrezzatura per gli sport di montagna. Le caratteristiche di questo materiale sono molto interessanti. Infatti risulta decisamente più flessibile ed elastico se paragonato all’onnipresente poliestere.
Così come il materiale di origine petrolchimica, anche il Pebax si presta a usi nei settori industriali più disparati. Dal trasporto all’edilizia, passando per l’elettronica, gli ambiti d’impiego di questo materiale ottenuto dalla lavorazione di risorse rinnovabili si colloca tra i più performanti attualmente in circolazione.
Si stima, secondo un calcolo effettuato dalla stessa Arkema, che la produzione di questo materiale abbia un impatto positivo anche in fase di produzione. Diminuiscono le emissioni di anidride carbonica del 32% mentre il consumo energetico diminuisce del 29% rispetto alla realizzazione dei materiali plastici tradizionali.
Vale la pena ricordare anche il notevole investimento di Scarpa in questo senso. Lo scorso anno è stato installato presso la ditta un impianto fotovoltaico di oltre 3mila m2 in grado di coprire il 40% del fabbisogno energetico dell’azienda.
Sostenibilità regolamentare
Le caratteristiche di questi scarponi sono compatibili con l’esecuzione atletica degli sport di montagna. Infatti il lancio di quest’anno dell’intera linea di scarpe da sci alpinismo in bioplastica punta alla grande sfida delle prossime Olimpiadi di Milano-Cortina del 2026.
Il materiale è estremamente leggero e resiste alle basse temperature. Caratteristiche che sono già state testate sul campo visto che l’azienda Scarpa ha iniziato a usarlo già nel 2007 in una linea specifica di prodotto.
Infatti gli articoli per lo sci alpinismo si vanno a sommare alla linea di Scarpa dedicata al telemark per la quale da tempo esistono prodotti apprezzati dal pubblico di sportivi.
Alla fine del loro ciclo di vita, questi scarponi possono essere riciclati. Basta fare attenzione a scomporli nelle loro diverse componenti per avviarli verso un corretto ciclo di smaltimento a impatto zero.
Dati che fanno ben sperare
La ditta italiana Scarpa, un divertente acronimo che sta per Società Calzaturieri Asolani Riuniti Pedemontana Anonima, è in attività dal 1938. Oggi esporta l’80% della produzione e ha negli Stati Uniti il proprio mercato di riferimento.
Il settore dell’abbigliamento e l’attrezzatura sportiva segna un costante trend positivo di crescita. Oltre alle vendite, cresce la consapevolezza diffusa dell’importanza di condurre una vita sana svolgendo attività all’aria aperta. Di conseguenza si specializza la domanda di prodotti tecnici in grado di rispondere a esigenze sportive specifiche.
Allo stesso tempo, aumenta anche la richiesta alle imprese produttrici di assicurare maggiore attenzione nei confronti dell’ambiente. La ragione sta nel fatto che una maggiore sostenibilità a partire dal processo produttivo viene percepita come sinonimo di qualità e affidabilità del marchio.
Ci sono grandi possibilità che queste calzature invadano il mercato e di certo verranno presentate sul portale 2nomadi.it che si occupa della recensione di attrezzatura per le attività in outdoor.