Whirlpool conferma addio a Napoli

Il 31 ottobre Whirlpool andrà via da Napoli. Per i 450 operai del sito partenopeo la doccia fredda arriva mentre è in corso il tavolo tra Governo e azienda al Ministero dello Sviluppo economico, presieduto dal ministro Stefano Patuanelli. Il colosso americano delle lavatrici fa notare che lo stabilimento di Napoli perde 20 milioni di euro l’anno.

Invitalia è già alla ricerca per conto del governo di un nuovo soggetto che subentri alla multinazionale americana.

“I dati di mercato sono emblematici -, sottolinea l’amministratore delegato di Whirlpool Italia, Luigi La Morgia, durante l’incontro al Mise, spiegando che a Napoli -. Non c’è più sostenibilità economica della produzione di lavatrici” ma che l’Italia resta strategica per il gruppo, con 5 mila dipendenti in tutto il Paese. Le difficoltà riguarderebbe solo lo stabilimento campano dove l’azienda afferma di essere stata consapevole dei problemi fin dal 2018, ma rivendica di aver cercato di rilanciare la produzione. I 17 milioni di euro previsti per il sito Whirlpool Napoli saranno redistribuiti sugli altri stabilimenti, annuncia La Morgia. Alla luce di questi ultimi sviluppi, Invitalia si è messa già alla ricerca per conto del governo di un nuovo soggetto che subentri alla multinazionale americana. L’obiettivo è quello di arrivare alla selezione finale di un possibile investitore per luglio 2020.

E i sindacati avvertono che la vicenda può diventare una vera bomba sociale per Napoli e per tutto il Paese.

“Da questo momento si rompono le relazioni sindacali con l’azienda. Se il Governo non prende una posizione forte, la vicenda Whirlpool diventa una questione di ordine pubblico”, dichiara il segretario generale Fiom-Cgil Napoli, Rosario Rappa.

Fiom, Fim e Uilm dichiarano 16 ore di sciopero per tutto il Gruppo Whirlpool, le prime 8 ore con articolazione territoriale con presidi davanti agli stabilimenti, le altre 8 in occasione della mobilitazione nazionale che verrà definita nelle prossime settimane.

“Riteniamo gravissima e inaccettabile la iniziale conferma di Whirlpool di voler chiudere Napoli il 31 marzo prossimo e insufficiente la mediazione del Governo che è riuscita solo a spostare il termine al 31 ottobre”, si legge in una nota congiunta diffusa il giorno dopo l’incontro al Mise.

(ANSA)


Whirlpool, Spera (Ugl): “16 ore di sciopero in tutti gli stabilimenti del gruppo”

“L’Ugl Metalmeccanici proclama 16 ore di sciopero in tutti gli stabilimenti del gruppo Whirlpool”. Lo annuncia il segretario generale UGL Metalmeccanici, Antonio Spera, alla luce dell’esito dell’incontro di ieri al Mise, spiegando che “la protesta si articolerà a livello territoriale, con presidi davanti agli stabilimenti e con una mobilitazione nazionale”.

Per Spera “resta inaccettabile l’eventualità che il sito di Napoli possa chiudere e così anche le condizioni iniziali poste da Whirlpool di voler chiudere il 31 marzo prossimo, spostate poi al 31 ottobre. Non è solo la città di Napoli, e tutto l’indotto, a non potersi permettere, e soprattutto a meritare, una tragica eventualità, ma è il Paese intero che ha necessità di creare nuovi posti di lavoro, non certo di distruggere quelli che ancora ha. Senza dimenticare – conclude Spera – che l’Italia deve inoltre riuscire a essere più severa e intransigente nel difendere i propri interessi, produttivi e occupazionali, nei confronti di tutti gli investitori stranieri che hanno o vorranno scegliere l’Italia per fare i propri affari”.


WHIRLPOOL, NAPPI: IL FALLIMENTO E’ COLPA DI REGIONE E GOVERNO INCAPACI DI UN SERIO PIANO INDUSTRIALE

“Nessuno può mostrarsi stupito di quanto oggi Whirlpool ha confermato di voler fare, lasciare cioè il sito di Napoli. Questo fallimento della cattiva politica, che sta in capo innanzitutto al M5S, lo avevamo purtroppo previsto da tempo indicando anche i diretti responsabili di quello che è e sarà un dramma per la Campania”. Ad affermarlo in una nota è Severino Nappi, Il Nostro Posto. “ Sia il governo nazionale, incapace di gestire il rapporto con la multinazionale Whirlpool, sia la regione di De Luca, che il massimo che ha fatto è stato quello di spacciare una fumosa e inconsistente delibera per un piano industriale, faranno pagare ai cittadini campani un prezzo altissimo. Noi chiediamo alla Whirlpool – conclude Nappi- di attendere il tempo delle elezioni con l’ impegno di presentare, dopo averla concordata con loro e con il sindacato, una vera proposta di rilancio dell’ industria del bianco in Campania”.


Whirlpool, Rostan (LeU): “Proposta chiusura inaccettabile, no a speculazioni politiche”

“Le dichiarazioni inaccettabili del management della Whirlpool, che ha comunicato la chiusura al 31 di ottobre dello stabilimento di Napoli,  sono un atto di arroganza e irresponsabilità che deve necessariamente essere rispedito al mittente. Chiediamo al governo di proseguire nella ricerca di una soluzione che possa salvaguardare un insediamento industriale di straordinaria importanza e di valore per Napoli e per tutto il Mezzogiorno.  La battaglia non finisce qui. Faccio appello a tutte le forze politiche affinchè non utilizzino questo dramma del lavoro per speculazione politica. L’Italia tutta deve unirsi intorno ai lavoratori che lottano per difendere il loro posto, la dignità e le loro famiglie”.  Lo ha dichiarato la vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera, Michela Rostan.


WHIRLPOOL, LAVORATORI AGGREDISCONO SINDACALISTI DELLA TRIPLICE. SINLAI: “CGIL-CISL-UIL VENDUTI. NOI PRONTI A SOSTENERE SCIOPERO A OLTRANZA”

Al ministero dello sviluppo economico si è tenuto l’ennesimo incontro tra parti sociali e vertici della Whirlpool, che ha annunciato di voler chiudere lo stabilimento di Napoli il prossimo mese di Ottobre.

Concluso l’accordo con un nulla di fatto, con il ministro Patuanelli che ha di fatto giustificato la chiusura, i lavoratori in presidio hanno aggredito i sindacalisti della triplice, accusandoli di essersi venduti.

A dare manforte ai lavoratori interviene una nota del sindacato SINLAI, a firma dei dirigenti Arenare, D’Uva e Cortese: “I lavoratori hanno il nostro pieno appoggio. Denunciamo da mesi la collusione tra CGIL-CISL-UIL e vertici aziendali; la triplice è assolutamente complice delle scellerate politiche di gestione dello stabilimento napoletano, avendo preso in giro per mesi i dipendenti. È ora che gli operai dichiarino lo sciopero ad oltranza, e noi siamo pronti a sostenerli, contro l’inerzia del governo e le menzogne di CGIL-CISL-UIL; affinché la chiusura sia definitivamente scongiurata e quasi 500 posti di lavoro vengano salvaguardati, una volta per tutte”.


Whirlpool, RIVELLINI E RISPOLI (FDI): “Governo incapace e Regione assente. Solidarietà ai lavoratori”

“De Luca e la Regione Campania, in questa vertenza come nei tanti tavoli di crisi che riguardano il territorio regionale, brilla per la sua assenza” così i dirigenti nazionali di Fratelli d’Italia, Enzo Rivellini e Luigi Rispoli commentando la notizia che Whirlpool non ha cambiato idea e che lo stabilimento di Napoli sarà chiuso.

“I 450 lavoratori dell’impianto di Via Argine – hanno continuato gli esponenti del partito di Giorgia Meloni – sono rimasti vittima della incapacità del Governo nazionale, in particolare dei due ultimi ministri al Mise, Luigi Di Maio e Stefano Patuanelli, incapaci di imporre soluzioni che potessero garantire la continuità produttiva da parte di Whirlpool a Napoli. Né possono accontentarsi di falsi progetti di reindustrializzazione che finora, anche in altre realtà produttive, si sono rivelate semplici ammortizzatori sociali ma non lavoro vero come chiedono gli operai. Non possiamo non evidenziare che la Regione di De Luca non abbia alcuna politica industriale né per il lavoro, l’assenza dell’ente di Santa Lucia in questa vertenza è pari a quella già registrata per i lavoratori di Teverola, Embraco, Alcoa, Coop, Auchan e tanti altri. La Campania in questi cinque anni ha fatto enormi passi indietro rispetto al passato perdendo migliaia di posti di lavoro e registrando il PIL più basso del paese nonostante i roboanti proclami del Presidente De Luca. Bisogna invertire la tendenza e non limitarsi a difendere i posti di lavoro ma rilanciare creando le migliori condizioni possibili potendo contare su un capitale umano di grande valore e professionalità come sono, per esempio, le maestranze di Whirlpool. Auspichiamo – hanno concluso Rispoli e Rivellini – un intervento deciso del Governo nazionale per continuare a mantenere la produzione a Via Argine, con Whirlpool o con chiunque si impegni a mantenere i livelli occupazionali e produttivi”.


Whirlpool, PCI: “Un dramma annunciato”

“Ieri sera i manager della Whirlpool hanno confermato la volontà di dismettere il sito di via Argine a Napoli. L’incontro presso il MISE non ha, quindi, sortito alcun effetto, tranne l’annuncio dello slittamento al 31 ottobre dello stop alle produzioni. La vergognosa decisione dei dirigenti della società multinazionale ha provocato la più che legittima protesta dei lavoratori, esasperati dall’atteggiamento arrogante dell’azienda e dalla sostanziale passività del governo Conte 2. Naturalmente, la speranza che potessero essere individuate soluzioni credibili era molto debole, e di ciò gli operai della Whirlpool  erano pienamente consapevoli, tuttavia, nonostante la conclamata inaffidabilità dei vertici aziendali, si attendavano comportamenti seri e responsabili dal titolare del MISE e dal governo tutto. Invece, nonostante la lunga e tenace lotta, la situazione è rimasta immutata, anzi è precipitata. Giusta e tempestiva, quindi, la decisione di indire immediatamente  assemblee in tutte le fabbriche del Gruppo, proseguendo poi in una mobilitazione più serrata e stringente”. Così in una nota la segreteria regionale del PCI – Partito Comunista Italiano Campania.

“Emergono, in questa vicenda, le insufficienze dell’azione dell’esecutivo e la sua manifesta e ripetuta incapacità nell’indicare concretamente un percorso che garantisse certezze ai lavoratori e sviluppo produttivo. Purtroppo, non è soltanto la Whirpool ad essere in crisi: come è stato ampiamente documentato dalla Ires Cgil e dalla Fiom, ben 120 realtà produttive campane e circa 30.000 lavoratori sono coinvolti in processi di crisi e ristrutturazione. Una realtà pesante, drammatica, rivelatrice della complessiva gravità dello scenario economico e sociale della Campania, regione vittima della scellerata politica dei governi nazionali e regionali, politica senza respiro e interamente  piegata ai dettami del neoliberismo. La cieca obbedienza alle direttive europee ha determinato la desertificazione industriale della Campania nella totale assenza di iniziative da parte dei governbi che si sono succeduti. La lotta dei lavoratori, sostenuta dalle forze della sinistra di opposizione, deve ora continuare con determinazione alla Whirlpool e in tutte le altre realtà produttive colpite dalla crisi, ponendo il governo Conte 2 di fronte alle proprie responsabilità. La Campania ha pagato e sta pagando la superficialità e l’arroganza delle classi dominanti e la saccenteria di chi governato la Regione negli ultimi 15 anni. Occorre adesso una netta inversione di tendenza rispetto al passato recente e meno recente.Il PCI campano, unitamente alle forze della sinistra di opposizione, sarà al fianco dei lavoratori in tutte le vertenze per la difesa dell’apparato produttivo della Regione perché la Campania non può essere terra di conquista da parte di multinazionali che non rispettano gli impegni assunti”.


Whirlpool, Castiello: “Conte scappa, altro che fase due del Governo”

“Il presidente Conte vorrebbe avviare la fase due del suo esecutivo, nell’evidente tentativo di non rispondere alle gravi responsabilità di quella che è stata la sua fase uno, per intenderci quella avrebbe dovuto registrare una speciale attenzione per il Sud, e che invece culmina con il drammatico annuncio di Whirlpool, pronta a lasciare a Napoli, gettando così sul lastrico un numero considerevole di famiglie”.L o ha dichiarato L’On. Pina Castiello, deputata campana della Lega.

“È la riprova, semmai ce ne fosse bisogno, che questo governo, cui va addebitata – tanto per restare al Sud – anche la grave colpa di non essere riuscito a risolvere il caso ILVA, non è in grado di gestire nessuna crisi aziendale. Mi chiedo come facciano maggioranza ed esecutivo a non esercitare un minimo di responsabile autocritica e a trarre l’unica conclusione possibile: staccare la spina e ridare la parola agli italiani. Il Paese ha bisogno di risposte concrete che un governo che ha come unico aggregante il desiderio di logorare Matteo Salvini, che però è il leader politico nel quale la maggioranza degli italiani ripone assoluta fiducia, non potrà mai realizzare nulla di buono. Da napoletana e campana, esprimo la mia vicinanza agli operai della Whirlpool e non mi risparmierò nell’assumere, d’intesa col mio partito, ogni iniziativa utile ad affrontare la grave emergenza che li ha colpiti”.

Redazione

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