Aversa. Allarme smog, WWF Caserta: “Bene domeniche ecologiche ma non basta”
“Sempre più inquinata l’aria di Aversa: in passato si è cambiato senso di marcia, tanti i provvedimenti tampone , ma le auto circolanti, inutile illudersi, sono sempre troppe e le strade sono sempre le stesse. Aversa, per mobilità, è una città ad una sola dimensione, l’autovettura privata: i mezzi pubblici assolutamente insufficienti – mai certezza di un orario di partenza e di arrivo – mentre pedoni e ciclisti fanno ‘percorsi di guerra’ per raggiungere la meta. Risultato: aria di Aversa da maschera antigas con i bambini e gli anziani particolarmente esposti a rischi di patologie respiratorie”. E’ quanto dichiarano Raffaele Lauria, Presidente provinciale del Wwf Caserta ed Alessandro Gatto Coordinatore della Vigilanza Ambientale WWF che continuano “ma bisogna avere coraggio ed uscire dalla logica dei provvedimenti tampone e realizzare un nuovo progetto di mobilità cittadina, oltre che, ovviamente una nuova cultura green per la città di Aversa”.
“Per ridurre il rischio salute causato dalle polveri sottili PM10, prodotte dagli scarichi delle automobili e dagli impianti di riscaldamento, nei primi giorni del nuovo anno moltissime città italiane sono state costrette ad imporre il blocco del traffico veicolare e disporre la riduzione dell’orario di accensione e della temperatura degli impianti di riscaldamento. L’Agenzia Europea dell’Ambiente, a sua volta, ha fornito una serie di consigli uno dei quali si riferisce all’alimentazione, invitando i cittadini a consumare verdura fresca, frutta e cibi con proprietà antiossidanti e possibilmente a filiera corta (a Km=0). Le principali cause dell’inquinamento atmosferico ad Aversa sono ascrivibili , come in tutte le città d’Italia che hanno lo stesso problema, al traffico veicolare che attanaglia la città, ai prodotti volatili del riscaldamento di uffici pubblici e abitazioni, ma anche all’inquinamento del territorio legato allo smaltimento abusivo di rifiuti di origine industriale, di rifiuti urbani e di rifiuti speciali troppo spesso bruciati, sia nelle campagne che all’interno della città. Per impedire i depositi abusivi si sta lavorando sia a livello istituzionale che a livello di volontariato ( sono centinaia le segnalazioni che ogni anno le Guardie Ambientali WWF fanno alle autorità competenti), ma per fronteggiare il flusso di traffico dovuto agli oltre 39 mila veicoli intestati ai cittadini, registrati nel 2014 dall’Aci, e quindi, probabilmente circolanti, ai quali vanno aggiunti migliaia di veicoli provenienti dai comuni dell’hinterland che per tantissime ragioni arrivano quotidianamente ad Aversa contribuendo con gli scariche ad inquinare l’ambiente, poco o nulla è stato mai fatto dalle precedenti amministrazioni. Pertanto ok alle domeniche ecologiche a patto che sia un punto di partenza di un nuovo percorso green della città di Aversa a tutela della salute dei cittadini e non un’esperienza episodica”.