Aversa. Pellegrino torna sul caso stadio Bisceglia

“Senza stadio non possiamo programmare, e senza programmazione è difficile pensare al futuro”. E’ questo il messaggio del presidente del Real Agro Aversa Guglielmo Pellegrino, che con lucidità e con una obiettiva analisi prende atto che ad oggi il ‘Bisceglia’ ha ancora l’erba alta, non ha ‘subito’ nemmeno mezz’ora di manutenzione e nonostante le promesse dell’amministrazione comunale di riaprirlo il prossimo 16 febbraio non c’è un minimo spiraglio di rivedere un manto erboso dignitoso per la sfida contro il Madrigal Casalnuovo.

Lo stesso, è ormai chiaro, accadrà per le ultime partite casalinghe e non sarà possibile neanche allora regalare ai propri tifosi l’abbraccio con la squadra e i festeggiamenti per una probabile vittoria del campionato.
Neanche una sfilata nel proprio tempio appare ormai possibile, quando mancano soltanto 5 partite casalinghe al termine della stagione.

“A poco più di due settimane dalla partita ancora una volta dobbiamo constatare che nulla è stato fatto e che l’impianto sportivo è completamente abbandonato a sé stesso, vittima di menefreghismo e di incapacità – dice Pellegrino -. Purtroppo stiamo avendo la conferma che il sindaco Alfonso Golia, come affermava, preferisce la pallavolo al calcio e quest’ultimo ormai appare (necessariamente) destinato a morire. Gli credevamo quando diceva che amava la pallavolo e non il calcio ma non pensavamo potesse arrivare al punto di non fare praticamente nulla per le sorti della squadra della sua città, neanche per consentire il ritorno dei tifosi nella loro casa come recita il coro spesso ascoltato ‘Il Bisceglia è casa nostra’. Però adesso pare che stia facendo come Don Abbondio: non piace a lui e quindi non si fa. La scorsa gara in casa abbiamo assistito alla gara con alcuni consiglieri comunali di maggioranza con gioia e speranza discusso con loro per un pronto ritorno al Bisceglia ma appare evidente si siano prodigati per una promessa che, da come stanno procedendo i (non) lavori, non potranno mantenere. Seppur tardi, sarà sempre un onore per noi e per la squadra ricevere la visita del sindaco sugli spalti; gli rinnoviamo come sempre l’invito, già da domani alle 15.00, questa volta con la speranza che posso lui darci per il ritorno al Bisceglia una data i cui credere”.

“Che peccato, perché stiamo facendo un miracolo nel nostro girone, portando l’Aversa al vertice della classifica e il nome della città in giro per la Regione, accompagnati ogni volta da centinaia di magnifici tifosi. La passione però, purtroppo, non basta. Per scrivere una pagina di futuro del Real Agro Aversa dobbiamo pensare già alla prossima stagione. Programmare è l’unica alternativa per vincere. Oggi invece navighiamo a vista, con la speranza che qualcosa possa cambiare. Seppur subentrasse Opes nella gestione della casa del Calcio comunale il campo, per le ovvie e necessarie manutenzioni di cui necessita, non sarà pronto prima della fine della prossima estate, quando ormai saranno lontati i tempi per programmare e imminente l’inizio del Campionato di Eccellenza, si spera. Vediamo un futuro nero, pieno di ombre. E, spiace dirlo, senza calcio. Opes ha mostrato grande disponibilità e sensibilità nei nostri confronti ma, occupandosi anche essa di calcio e dovendo fare ingenti investimenti sulla struttura, sicuramente non potrà assicurarci, pur volendo, – come peraltro anche già manifestato – lo spazio e il tempo necessario allo sviluppo dei progetti tecnici previsti per far sì che siu posso portare avanti un progetto sostenibile di un calcio sano e vincente”.

Il presidente Pellegrino poi parla del bando del Comune: “E’, secondo i nostri esperti, palesemente viziato da errori in quanto non vengono rispettati i precetti del Regolamento comunale in materia; ne abbiamo chiesto conto, tramite Pec, agli uffici comunali ma dopo 15 giorni ci hanno dato praticamente una ‘non risposta’ non entrando nel merito della vicenda. Non possiamo permettere che la struttura sia chiusa a Noi e alla città per 345 giorni all’anno (perchè il Comune si è riservato per sé e per la città “ben” venti giornate) soltanto a dispetto di un regolamento Comunale ben più benevolo e interessato allo sport cittadino e ai suoi valori. Non sappiamo cosa deciderà di fare il Comune, sappiamo che se ci sono dei diritti e interessi tutelati dalla Legge Regionale e dal Regolamento comunale e riservati ad Aversa e agli Aversani. Per questo motivo adiremo al giudice competente per la tutela di questi diritti della Città. La politica purtroppo ha mostrato e mostra ancora disinteresse, con un bando che al di là dei presunti vizi che saranno confermati o meno dai giudici non ha minimamente considerato fini sociali né un’offerta tecnica, dimenticando il valore dello sport anche nelle fasce più deboli della popolazione. Oggi il Real Agro Aversa si trova anche distante da una imprenditoria che si trova spiazzata di fronte a tutto quello che sta accadendo intorno alla nostra realtà, con uno stadio, quello di Lusciano, che obbligatoriamente non ha lo stesso appeal della struttura di Aversa. Non possiamo dar vita ad un settore giovanile che possa crearci le basi per il futuro e non possiamo ancora poter decidere cosa fare da ‘grandi’ in Eccellenza. Sembra tutto così complicato, e mi dispiace dover pensare, alla luce di tutto ciò, ad un serio ridimensionamento del progetto tecnico puntando esclusivamente su tecnici e giocatori giovani e giovanissimi. Infine, memore del dubbio che più volte fino ad oggi mi ha assalito, che potessi costituire io personalmente l’ostacolo ad un’apertura al calcio, ribadisco la disponibilità a farmi da parte. Ma diamo futuro al calcio, quello è il mio unico sogno”.

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Redazione

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