(FOTO) Teatro comunale e campo sportivo polivalente chiusi, la denuncia dell’associazione ‘Progetto Tifata’
Campo polivalente coperto e Teatro comunale: sono due strutture che si trovano lungo Viale dello Sport a San Prisco che, purtroppo, non sono mai state aperte e messe a disposizione della cittadinanza. Ad accendere i riflettori su questo argomento è l’associazione ‘Progetto Tifata’ che, nonostante la sua giovane età, è già molto attiva sul territorio comunale raccogliendo le istanze delle persone e cercando di fornire delle risposte ai residenti.
«Lungo Viale dello Sport – fanno sapere i soci del sodalizio con sede in via Pola – da tempo si possono ammirare il Campo polivalente coperto e il Teatro comunale. Sono due strutture che purtroppo non sono mai state aperte e che oggi versano nel totale degrado ed abbandono. Tra i cavalli di battaglia della campagna elettorale dell’attuale amministrazione c’era proprio l’inaugurazione del Teatro. Questa promessa è rimasta tale e nonostante siano passati quattro anni, sia il Campo polivalente coperto che il Teatro comunale non sono mai stati messi a disposizione dei cittadini di San Prisco. Insomma centinaia di migliaia di euro buttati all’aria. E dire che, anche recentemente, l’amministrazione ha fatto realizzare dei lavori alle pareti interne ed esterne, alla pavimentazione in legno del palco e ai vetri delle finestre e delle porte del Teatro, danneggiati da eventi meteorici e atti vandalici. Per completare questi interventi sono stati spesi a maggio 2019 altri 16mila euro (come dimostra la determina numero 206). Nonostante tutto, gli stabili restano chiusi. La situazione diventa ancora più paradossale se si pensa al fatto che attualmente San Prisco non ha altre strutture simili sul territorio; le due di Viale dello Sport potrebbero essere utilizzate dagli alunni delle scuole, dai giovani per finalità sportive e culturali, da associazioni e da tutti i cittadini. Chi ci governa continua a spendere denaro pubblico in strutture che restano chiuse e che sono state trasformate in due cattedrali nel deserto».