Metalmeccanici tra coronavirus e cig, Confintesa: “Contraccolpo nefasto”
Il 2020, per il settore metalmeccanico, è iniziato con il piede sbagliato. Dai dati emerge, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, un aumento esponenziale delle crisi aziendali e del conseguente ricorso agli ammortizzatori sociali. Come se tutto ciò non bastasse, a peggiorare la situazione è intervenuta la psicosi da Coronavirus, che ha bloccato gli scambi tra Europa e Cina e costretto in quarantena le zone più produttive d’Italia.
A denunciare questo scenario allarmante è Giustino D’Uva, segretario generale di Confintesa Metalmeccanici: “Le restrizioni imposte dalle misure di contrasto al Coronavirus hanno coinvolto, nella sola LOmbardia, oltre 6000 operai, alle prese con fermi della produzione e riduzioni d’orario. Le zone più colpite sono quelle di Milano, Bergamo, Lecco e Brianza, ma purtroppo non va meglio in Veneto, dove intere aree sono state isolate. Il 2020 sembra essere l’anno orribile dell’industria italiana, già fiaccata dalle prepotenze delle grandi Multinazionali, che mal tollerano di mantenere la produzione in Italia. Se questo trend non dovesse invertirsi, se cioè, come presumibile, il governo non farà nulla per cambiare le cose, il contraccolpo per l’economia nazionale sarà nefasto”.