Napoli. Concorsone, Tar ferma: ‘violato anonimato’
Il Tar sospende il maxi-concorso della Regione Campania: per i giudici è stato violato l’anonimato. Con sentenza di oggi è stata sospesa la procedura per l’assunzione di 950 unità a tempo indeterminato per la categoria D. Il concorso è sospeso fino al 6 ottobre quando ci sarà l’udienza pubblica.
Diversi candidati esclusi, assistiti dallo Studio legale Leone Fell & C., avevano fatto ricorso per contestare le modalità operative con cui Formez e Commissione Ripam hanno gestito la selezione. I ricorrenti, difesi da Francesco Leone, Simona Fell e Ciro Catalano, hanno contestato il mancato rispetto del principio dell’anonimato delle prove.
Quell’anonimato che risponde all’esigenza di salvaguardare la segretezza degli autori delle prove scritte fino a quando la correzione non sia stata ultimata.
Lo stesso Studio legale ha proposto ricorso anche per la selezione parallela, per l’assunzione di 1.225 unità di personale.
CONCORSONE, NAPPI: DAGLI ERRORI AGLI ORRORI
“Indecente. È l’unico aggettivo che si può usare per definire la farsa dei concorsi nella Pa ‘organizzati’ da De Luca. Mesi per correggere le prove, graduatorie che cambiano misteriosamente e ora si scopre persino che gli elaborati dei candidati sarebbero riconoscibili, come evidenziato oggi dal Tar sospendendo il concorso. È indecente che la speranza di futuro per i giovani della Campania venga spenta da questa politica incapace e clientelare. De Luca chieda scusa ai nostri ragazzi e alle loro famiglie”. Così in una nota Severino Nappi, Il Nostro Posto.
CONCORSONE, A. CESARO (FI): RICORSO ACCOLTO? AVEVAMO RAGIONE, ORA SOSPENDERE PROVE PER TUTTI I PROFILI
“Non è un fulmine a ciel sereno, l’avevamo denunciato in tempi non sospetti chiedendo giustamente di fermare, in autotutela, il concorsone. Adesso De Luca sospenda le prove per tutti i profili e si ricominci daccapo”. Lo afferma il capogruppo regionale campano di Forza Italia Armando Cesaro commentando la sentenza del Tar Campania n. 00218/2020 che accoglie il ricorso al concorso Ripam Campania presentato da diversi candidati per il profilo D.
“Non è un caso che i rilievi dei magistrati amministrativi – sottolinea l’esponente di Forza Italia -, coincidano proprio con quelli messi nero su bianco nelle nostre interrogazioni, nelle nostre denunce stampa”. “Adesso non resta che sospendere l’intera procedura anche per la categoria C: sarebbe infatti da irresponsabili ostinarsi ad andare avanti visto che le stesse criticità oggi ritenute fondate dal Tar per la Categoria D sono le stesse che hanno caratterizzato tutte le procedure. Il governo regionale lo deve agli oltre 100 mila candidati esclusi e penalizzati da criteri e procedimenti inadeguati messi in piedi da un ente di formazione, il Formez, in evidente malafede visto che, oltre a tacere sui ricorsi in itinere, non si è neppure degnato di rispondere per tempo, secondo legge, ad una nostra precisa richiesta di accesso agli atti”.
“De Luca gli imputi dunque tutti i danni e le sanzioni del caso, viceversa saranno i funzionari regionali a doverne rispondere, questa volta davanti alla Corte dei Conti”, conclude Cesaro.
M5S, Ciarambino: “Il maxiconcorso elettorale di De Luca presa in giro per decine di migliaia di candidati”
La capogruppo regionale: “De Luca pensa ancora che il Governo debba prendere esempio da lui?”
“Le ultime parole famose di celebrazione del maxiconcorso elettorale, già tramutatosi in maxiricorso, De Luca le ha pronunciate anticipando di qualche minuto la sentenza del Tar che sospende le prime procedure di assunzione. E se, come temiamo, le procedure in base alle quali non sarebbe stato garantito l’anomimato fossero state adottate per tutte le prove, rischiamo di trovarci al cospetto di una enorme presa in giro per candidati che hanno realmente creduto nel sogno di un’occupazione. Persone già deluse per le lungaggini ingiustificate per le correzioni delle prove, con un’attesa fino a tre mesi e che ora, per effetto di ricorsi a pioggia, dovranno attendere chissà quanti anni ancora per vedersi materializzata la possibilità di un’assunzione. Ammesso che per quel tempo gli enti presso i quali i vincitori dovrebbero prestare servizio, non si trovino in condizioni di dissesto tali da impedire di procedere ad assunzioni di qualunque genere”. Così la capogruppo regionale M5S Valeria Ciarambino.
“Strappano un sorriso amaro – prosegue Ciarambino – le affermazioni di De Luca, secondo cui il Governo dovrebbe prendere addirittura esempio dal suo concorsone. Di certo non sotto il profilo della trasparenza, né tantomeno della tipologia di procedure adottate. Né per aver dirottato su quella che è chiaramente una manovra elettorale ben 100 milioni di risorse sottratte al Fondo sociale europeo. De Luca ha oggi il solo e unico dovere di chiedere scusa alle decine di migliaia di candidati che hanno studiato giorno e notte, inseguendo un sogno costruito attorno ad annunci esclusivamente propagandistici. Un piano lavoro fallito in partenza, al pari della becera strategia elettorale messa in piedi dal governatore della Campania”.
CONCORSONE, RONGHI (FDI): DE LUCA-FORMEZ FLOP ASSICURATO
“La decisione del Tar di sospendere il concorsone e’ la conseguenza di una procedura partita male e finita peggio”. E’ quanto afferma il dirigente di FdI, Salvatore Ronghi.
“Fin dal primo giorno, si appalesarono disfunzioni organizzative a dir poco incredibili”- sottolinea Ronghi – per il quale “l’esito di questa procedura e’ la cartina di tornasole dei fallimenti di De Luca e della sua maggioranza. Vuol dire che spetterà al centrodestra mettere in campo procedure legittime e trasparenti per rimediare a tali fallimenti”.
Casciello (FI): “Concorsone andava portato avanti sub-judice”
“Non so chi abbia sbagliato e se davvero errore c’è stato, penso però che un concorso per il quale sono pervenute oltre 300mila domande non possa essere bloccato per il pur legittimo ricorso di 26 persone. La selezione andava portata avanti sub-judice, bisognava far sostenere le prove ai candidati che avevano superato le pre-selettive, sospendendo poi la graduatoria finale e l’aggiudicazione in attesa degli sviluppi dell’iter giudiziario. Ma il concorso andava ultimato”. Lo afferma l’onorevole Gigi Casciello, deputato di Forza Italia e tra i fondatori dell’Associazione Voce Libera, a proposito dello stop ordinato dal Tar per il “Concorsone” indetto dalla Regione Campania.
“Premesso che il mancato rispetto dell’anonimato è tutto da verificare, perché le due schede contestate non si consegnavano insieme ai candidati che hanno sostenuto il test alla Mostra d’Oltremare di Napoli, mi pare evidente come ora ci sia una confusione assoluta, un cortocircuito pericoloso – continua il parlamentare di Forza Italia -. Tutti, e dico tutti, affrontano la questione con approccio dello scontro politico. Ma a chi sta a cuore davvero il destino di quanti vedevano e vedono in questo concorso un vero futuro occupazionale? Da quanto leggo non interessa a nessuno: il concorso deve continuare sub-judice in attesa della decisione finale della magistratura competente. Mi sottraggo a questa cultura del sospetto su tutto, che non mi appartiene, e al tiro al piccione che ha per bersaglio il Formez. Persino nel calcio i campionati vanno avanti quando ci sono ricorsi pendenti di club alla giustizia amministrativa, perché l’interesse della competizione sportiva è prevalente. Forse l’aspettativa di lavoro di chi ha studiato per questo concorso, sostenendo spese e facendo sacrifici, lo è meno?”, conclude l’onorevole Gigi Casciello.