Rifiuti, indagati vicepresidente Regione Campania e assessore Comune Napoli

Nella giornta di ieri, la Procura di Napoli ha notificato 23 inviti a comparire ad altrettanti indagati tra i quali figurano il vice presidente della Regione Campania con delega all’Ambiente, Fulvio Bonavitacola, e l’ex vice sindaco e attuale assessore all’Ambiente di Napoli, Raffaele Del Giudice. Si ipotizza il reato di omissione di atti d’ufficio per presunte inadempienze nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti, da parte degli enti locali, che hanno causato sanzioni per 190 mln di euro nei confronti dell’Italia da parte dell’Ue. Tra i destinatari figurano ex e attuali funzionari pubblici, come l’ex l’amministratore di Sapna Gabriele Gargano e l’ex direttore di Asia Francesco Mascolo. ?Eseguite anche perquisizioni nelle sedi della Sapna (società della Città Metropolitana di Napoli che si occupa della gestione integrata dei rifiuti nella provincia del capoluogo) e dell’Asia (azienda integrata nel territorio del Comune di Napoli, che effettua i servizi di igiene ambientale). Fissato un calendario di interrogatori.


Crisi Rifiuti, Ferrillo: “Finalmente la Procura si accorge delle responsabilità politiche”

“Ennesima inchiesta dovrebbe scatenare terremoto politico sia a Palazzo Santa Lucia che a Palazzo San GIacomo, ma vedremo quali conseguenze porterà. Intanto De Magistris e Del Giudice ci hanno riempito di chiacchiere ma in 9 anni non sono stati capaci di fare impianti necessari al completamento del ciclo dei rifiuti, la raccolta differenziata è ferma ai numeri dell’amministrazione Iervolino”. Così in una nota Angelo Ferrillo presidente dell’associazione “La Terra dei Fuochi”.

“Invece, in ambito regionale le ecoballe di Teverna del Re, sito di stoccaggio più grande d’Europa, sono ancora tutte quante là e “la terra dei fuochi” continua a bruciare. Finalmente qualcuno in Procura sta ascoltando il grido di dolore che arriva da un territorio dilaniato da un’emergenza che dura da oltre 20 anni e apre indagini che a prescindere dal loro esisto giudiziario, già adesso conclamano il fallimento politico della rivoluzione arancione di De Magistris e in ultima quella dello sceriffo delle “fritture” Vincenzo De Luca da 5 anni alla guida di una regione che mai prima di lui si è vista dotazioni governative milionarie e avanzi di bilancio dovuti non certo a sui meriti. Sono fatti questi che ho anticipato ben 12 anni fa, e che oggi sono sotto gli occhi di tutti. Questo territorio necessita di essere liberato dalla mala politica prima ancora che dalla camorra”.


M5S Campania: “Inchiesta sintetizza anni di denunce a nostra firma”

“Gli effetti nefasti della gestione rifiuti degli ultimi 5 anni, confluiti nell’inchiesta che vede in cima all’elenco degli indagati il vicegovernatore Bonavitacola, hanno come causa da un lato l’incapacità della giunta De Luca nel dare attuazione a misure a loro firma varate ormai quattro anni fa, dall’altro la paralisi provocata da squallidi giochi politici per le elezioni dei vertici degli enti d’ambito. Le contestazioni della Procura riflettono esattamente le denunce contenute in numerosi atti a nostra firma e le battaglie che portiamo avanti da sempre. Sono anni che sosteniamo che non un provvedimento tra quelli contenuti nella legge e nel piano regionale licenziati nel 2016, a firma dello stesso De Luca, sia stato attuato. Non è stata adottata alcuna strategia per la diminuzione a monte dei rifiuti, non c’è traccia degli impianti di compostaggio, non si sa che fine hanno fatto le compostiere di comunità, mentre la differenziata viaggia su percentuali ben al di sotto degli obiettivi di piano regionale. E intanto sono andati in fumo milioni di fondi dirottati dal ciclo ottimale dei rifiuti e dalle bonifiche all’operazione di liberazione dalle ecoballe annunciata anni fa dal duo Renzi-De Luca, ma che ad oggi fa segnare in misero 6% sul totale delle balle da smaltire. Una paralisi amministrativa e una assoluta incapacità gestionale che nelle contestazioni della magistratura si traducono in omissioni in atti d’ufficio”. Lo dichiarano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Maria Muscarà e Vincenzo Viglione.

“Un fallimento perfezionato dalla gestione De Magistris, che entro il dicembre 2011 avrebbe voluto portare la differenziata in città oltre il 70%, ma che ad oggi è ferma al 34%. Tra le conseguenze, oltre al danno ambientale e d’immagine, con vie del centro e delle periferie di ogni angolo della regione sistematicamente invase dalla spazzatura, anche il danno arrecato alle tasche dei cittadini per lo stato di infrazione che costa al nostro paese una multa da 120mila euro al giorno per non essere stati in grado, in cinque anni, di dare seguito a nessuna delle disposizioni della Ue. E se sindaco e governatore non rispondono di alcuna accusa – concludono Muscarà e Viglione – non c’è dubbio che delle loro negligenze ne risponderanno ben presto al cospetto dei cittadini”.


Stamattina un presidio dei militanti di Potere al Popolo sotto l’Assessorato Regionale all’Ambiente a Napoli in via de Gasperi.

“Non possiamo più sopportare l’arroganza con cui si continua a speculare sulle nostre vite! Il nostro attaccopolitico – fanno sapere – è rivolto contro l’incapacità del Governo che con il ministro Costa ha fallito le poche azioni messe in campo e contro all’indifferenza e alla negazione della terra dei fuochi. Ieri da parte del governatore della Regione Campania De Luca. Proprio, la magistratura napoletana ha indagato 23 persone tra cui il Vicepresidente Regionale Bonavitacola e l’assessore comunale di Napoli Del Giudice! Non si possono occultare anni di pessima gestione del ciclo dei rifiuti e di patti politici e criminali che hanno minato, a discapito di tutti, il territorio e le nostre vite. Non si possono ignorare gli enormi danni che discariche illegali e con essi roghi tossici, oltre ad inceneritori e impianti nocivi hanno prodotto ai nostri territori, alla nostra salute, alle nostre vite! Potere al Popolo e le sue e suoi militanti è solidale, complice e partecipe con i tanti comitati, associazioni e Movimenti ambientalisti su tutti i territori e con le popolazioni in lotta che contrastano il business di pochi a discapito di tanti. Non ci fermiamo e lotteremo contro gli interessi e il lucro da parte dei soliti noti, dai politici locali passando da imprenditori senza scrupoli legati sempre di più alle ecomafie locali e nazionali che appoggiano ogni traffico illecito per i loro scopi”.

Redazione

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