Aversa. Coronavirus, invettive contro paziente 1: ecco la verità

Un’orrenda fake news sul popolo aversano aleggiava nell’aria. Sembrava che Aversa fosse ritornata nel Medioevo dove additava e metteva all’indice chi incolpevolmente si era ammalata del covid-19. Parliamo di un fatto di cui tanto si è discusso nella giornata di ieri, della presunta aggressione e messa all’indice del caso numero 1.

http://www.larampa.it/2020/03/30/aversa-coronavirus-paziente-1-oggetto-invettive-altri-concittadini/

In realtà i fatti sono talmente diversi come raccontata da tantissimi testimoni. Diversi di questi ci hanno contattato stamattina e riportiamo appunto la dichiarazione integrale di uno dei testimoni oculari. Alleghiamo anche la foto ove omettiamo il viso ma si vede chiaramente che il ‘paziente 1’ non aveva nessuna protezione individuale ne guanti e mascherine e pretendeva di entrare nel supermercato.

Ecco il testo integrale di uno dei tanti messaggi arrivati:

“Ieri 30.03.2020 mentre ero in regolare attesa come tanti altri concittadini, alle dovute distanze prescritte e con le dovute strumentazioni di protezione per entrare in un supermercato di via Riverso in Aversa, con aria spavalda ed arrogante e senza alcuna protezione, un uomo pretendeva di entrare nel market senza alcuna protezione. Immediatamente il responsabile del market gli ha riferito che c’erano delle disposizioni da seguire per poter entrare all’interno ovvero disporre delle dovute protezioni quali guanti e mascherina, (dispositivi che più volte il responsabile del supermercato gli voleva ‘regalare’). L’uomo con assoluta arroganza ha incominciato ad inveire dicendo testuali parole: ‘io sono guarito queste protezioni non servono a nulla, sono il caso 1’. Le persone in file, non conoscendo chi fosse, iniziavano a spasientiersi per la perdita di tempo. Però il caso 1 continuava la sua sceneggiata: ‘io sono guarito, mi stanno chiamando che vogliono il mio sangue, col c…. gli do il mio sangue (simulando il gesto dell’ombrello)’. Se questo è un esempio da difendere sui social, non saprei”.

Situazione confermata anche dai responsabili del supermercato che abbiamo raggiunto telefonicamente: “L’uomo si è presentato al nostro supermercato senza guanti e mascherine. Gli abbiamo fatto presente che bisognava seguire delle regole ben precise. Dobbiamo sottolineare che più volte gli abbiamo detto che stesso noi gli avremmo fornito i dispositivi di sicurezza per poter entrare all’interno. Ha iniziato ad inveire all’esterno e dicendo di essere il caso 1 da coronavirus”.

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Redazione

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