Cesa. Coronavirus, UpC: “Comprare in città per limitare contagio: supportare commercianti con sgravi ed esenzioni”
“Con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 marzo 2020 per contenere l’epidemia da COVID-19, la nostra vita quotidiana ha subìto dei cambiamenti destinati ad incidere non solo sulla sfera relazionale e lavorativa ma anche su quella economica. Dalla (sbagliatissima) minimizzazione iniziale, siamo passati ad un allarmismo a tratti cieco ed ingiustificato che unito alla smania di protagonismo di alcuni soggetti, sta pesantemente danneggiando all’esterno Cesa e i cesani, con ricadute pesanti sulla già fragile economia locale”. Lo scrive in una nota il gruppo politico Uniti Per Cesa.
“A pagare un prezzo salatissimo sono soprattutto i titolari di attività commerciali (bar, negozi, pizzerie, paninoteche, mercerie, supermercati), costretti a fare i conti quotidianamente con la riduzione della clientela e con dei costi fissi che non possono essere ammortizzati. Unitamente alla solidarietà ai nostri commercianti, ci sentiamo di lanciare un appello: ‘Comprate, compriamo a Cesa’. Daremo una mano alle attività del nostro paese e rispetteremo le disposizioni del Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, evitando di dover stare per ore in fila in qualche affollatissimo centro commerciale. I vantaggi della ‘filiera corta’ derivano anche dalla conoscenza diretta del venditore, dalla sua osservanza delle norme igienico-sanitarie, dalla possibilità di poter mantenere le distanze richieste e dalla garanzia di sapere che i locali commerciali del nostro paese sono stati sottoposti ad operazioni di sanificazione. A tutto ciò, chiaramente, dovranno essere aggiunte misure straordinarie, come la riduzione delle tasse e la previsione di esenzioni, per consentire ai nostri commercianti di poter sopravvivere”.