Coronavirus, 10mila al giorno producibili negli istituti penitenziari
Mentre è in arrivo domani una nuova fornitura di 10mila mascherine chirurgiche messe a disposizione dalla Protezione Civile per l’Amministrazione Penitenziaria, sono in via di distribuzione altri 45.800 pezzi che si aggiungono alla fornitura di circa 100mila della scorsa settimana.
Altre 37mila mascherine sono già state acquistate dai Provveditorati regionali e in parte distribuite agli istituti sul territorio di competenza. Numeri che portano il totale di mascherine destinate agli operatori penitenziari a oltre 190mila pezzi. Ai quali presto potranno aggiungersene altre 41mila circa che sono attualmente bloccate alla frontiera.
Ma il dato più significativo è rappresentato dalla previsione del numero di mascherine che possono essere prodotte dai laboratori sartoriali presenti negli istituti penitenziari: circa 10mila ogni giorno. Oggi, infatti, si è ottenuto il via libera da parte dell’Asl Toscana per quelle prodotte nelle carceri della regione ed è quindi già partita una produzione di circa 1.000 mascherine al giorno pronte a essere distribuite in tempi brevi, in attesa che l’Istituto superiore di sanità confermi il verdetto dell’Asl.
CARCERI: 2.600 KIT DI PROTEZIONE TOTALE
PER GLI OPERATORI NEGLI ISTITUTI
Arriveranno nei prossimi giorni in tutti gli istituti penitenziari 2.600 kit per la protezione completa degli operatori di Polizia Penitenziaria. Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha già disposto che le consegne siano effettuate con urgenza a cura di alcuni Provveditorati che si faranno carico di distribuire i kit su tutto il territorio nazionale. In tempi brevi le direzioni degli istituti potranno disporne quindi per l’utilizzo nei casi che saranno concordati con le competenti professionalità sanitarie.
Ogni kit, preconfezionato, è composto da una giacca impermeabile con cappuccio, un pantalone impermeabile, due paia di scarpe in gomma, un paio di calze, una mascherina FPP3; sono inoltre presenti anche un copricapo, un telo doccia, una giacca e un pantalone, tutti in tessuto non tessuto.
La fornitura è stata perfezionata dal Provveditorato regionale per la Puglia e la Basilicata che, una volta trattenuta la propria quota di pezzi, ha messo a disposizione di tutti gli altri PRAP i restanti kit.