Coronavirus, Lonardo: “Piano Marshall Italia e tutta Europa continentale”

“In un’Europa unita e interdipendente, pur con le dovute e significative eccezioni, non si può non prendere atto della gravità della situazione che tocca l’Italia e tutto il continente. Quanto all’Italia, dobbiamo andare avanti nella politica del rigore, ma dobbiamo anche garantire chiarezza e speranza a milioni di persone che vivono una condizione bellica di segregazione. Gli allarmismi, pur giustificati dai fatti, servono solo a gettare benzina sul fuoco. Coloro che non saranno colpiti dal virus, lo saranno dalla recessione profonda, che rischia di far pagare alle fasce più deboli della comunità un conto assai salato. Le imprese sono in ginocchio, il lavoro è fermo, la produzione stenta a trovare una via d’uscita. Il mercato finanziario globale, grazie anche alle improvvide esternazioni di qualche burocrate d’alto livello, ha bruciato in poche ore miliardi di ricchezza delle famiglie italiane”. Lo dichiara la Sen. di Forza Italia, Sandra Lonardo.

“Questo perché, accanto ad un piano di emergenza sanitaria, per altro incompleto, non vi è un piano economico generale, una visione di rilancio, che faccia dell’epidemia non solo un costo ma anche un’opportunità. Ripensare il modello di sviluppo si impone in queste condizioni. In tempi rapidi, occorre trovare consenso politico allargato su un nuovo piano Marshall, che coinvolga l’Italia e tutta l’Europa continentale, vada alle radici del messaggio di solidarietà della tradizione occidentale. Mai come adesso bisogna parlare al cuore della gente, dare loro speranza. Non vorrei che la povertà, la fame, la disperazione sociale attacchino il cuore della nostra democrazia, così faticosamente costruita. Le persone non sono pedine inerti da spostare a piacimento, la lezione è dura e molti l’hanno compresa. Accanto ai medicinali e all’assistenza sanitaria (in alcune regioni, quella che riguarda gli ammalati No-covid è sospesa, essendo stati requisiti tutti i posti letto disponibili in previsione di un’ondata di contagio), vi è dell’altro: la politica militante deve avere il coraggio di guardare in viso milioni di cittadini italiani e dire loro che il sacrificio che stanno sostenendo in questi giorni, in queste ore, e che dovranno continuare stoicamente a sopportare, non è vano, perché lo Stato pensa a quale e quanta “normalità” essi abbiano ancora diritto di vivere, per guardare al futuro senza paura, con nuovo slancio. Perciò, la domanda pressante che incombe sul nostro presente è: quale futuro? A questa domanda, una Politica con la P maiuscola deve dare subito una risposta. Altrimenti, avremo forse vinto la battaglia contro il virus, ma avremo certamente perso la guerra a difesa della vita e dell’umanità”.

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Redazione

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