Coronavirus, Peluso: “Indennità 600 euro, abolire requisito contribuzione anno 2019”
“E’ necessario modificare l’art. 1 comma 3 del DPCM del 26 marzo per fronteggiare l’emergenza coronavirus, per far sì che l’indennità di 600 euro prevista per i professionisti venga sganciata dal requisito per il quale essa può essere riconosciuta solo a coloro che, nel 2019, erano in regola con gli obblighi contributivi perché l’attuale formulazione penalizza le migliaia di professionisti, particolarmente gli avvocati, che, già lo scorso anno, hanno subito una riduzione del lavoro dovuta alla crisi economica che, da anni, colpisce questa categoria professionale”. E’ quanto afferma la dirigente di FdI con delega allo sviluppo del Sud, Gabriella Peluso.
“Con l’attuale norma, chi era in difficoltà economica lo scorso anno, cioè quasi tutta la categoria, non può accedere alla indennità e questo è inaccettabile – sottolinea Peluso – che chiede ai capigruppo di Camera e Senato del partito di Giorgia Meloni di intervenire, in sede di conversione del decreto in legge, su questa problematica per modificare la norma abolendo la parte in cui prevede il requisito dell’aver adempiuto agli obblighi contributivi previsti con riferimento all’anno 2019. E’ il minimo che si possa fare per dare un segnale di reale attenzione per i professionisti e, particolarmente per gli avvocati, in questa grave emergenza economica provocata dalla pandemia”.