Coronavirus, UPL Sicurezza: “Grave carenza dispositivi protezione individuale per agenti Polizia di Stato napoletana”
“La U.P.L. Sicurezza Napoli, vista la grave situazione pandemica, denuncia la grave carenza di idonei dispositivi di protezione individuale per gli operatori della Polizia di Stato napoletana, dalle volanti ai commissariati di città e periferici. Chi tutela i tutori dell’ordine e della sicurezza pubblica dei cittadini?”. Questo quanto dichiara in una nota il Segretario Generale del Sindacato di Polizia “U.P.L. Napoli” Roberto Massimo, rivolgendo, in tal senso, un appello a tutte le Istituzioni.
“In queste ore – continua Massimo – stiamo ricevendo numerose testimonianze rispetto alla mancanza di mascherine in tutti gli uffici della Questura di Napoli, un grido di preoccupazione che proviene dal personale verso il sindacato che rappresento. Viene lamentata l’assenza dei dispositivi di protezione individuali più essenziali. Ci dobbiamo rendere conto che siamo in ‘guerra’”.
“Un plauso al Questore di Napoli Alessandro Giuliano – sottolinea il leader del sindacato – che con grande acume e responsabilità sta gestendo la situazione di pericolo dei suoi lavoratori che quotidianamente sono in prima linea come lo sono i medici, gli infermieri e gli addetti al 118, annoverando il disagio e le sofferenze degli addetti alla sicurezza che oggi definirei in trincea e che senza la materiale disponibilità di strumenti e DPI (compreso gel antibatterico) non possono operare al meglio e con la giusta serenità”.
“Da giorni proviamo a lanciare messaggi ed appelli in tal senso, ma che si perdono nel silenzio assordante della politica e di chi è chiamato a fare le scelte sul territorio. Le Istituzioni stanno sottovalutando la necessità di tutelare la salute degli uomini e delle donne della Polizia di Stato che sono baluardo della sicurezza di tutti i cittadini”.
“Chiediamo – conclude Massimo – urgenti risposte, in primis al governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca. I poliziotti sono anche essi cittadini ed elettori e non possono essere abbandonati al proprio destino”.