Da Ancelotti a Gattuso: cos’è cambiato e che futuro per il Napoli?
Se si pensa alla situazione attuale del Napoli ci si rende conto dei profondi cambiamenti introdotti da Gattuso da quando è succeduto ad Ancelotti sulla panchina azzurra. La squadra che prima era relegata nelle zone medio basse, oggi sembra poter guardare al futuro con ottimismo e potersi giocare la qualificazione alla Champions con Atalanta e Roma, come dimostrano le quote netbet.it.
Gattuso è stato scelto da De Laurentiis espressamente per caricare l’ambiente e ottenere il massimo da un gruppo di giocatori troppo spesso abituato a sottoperformare negli ultimi mesi: questo è il senso della promozione di Ringhio. Aver portato il Milan non esattamente sfavillante a un soffio dalla zona Champions nel campionato 2018/2019 ha dunque permesso a Gattuso di guadagnare il credito necessario per lo step successivo della sua carriera: allenare quella che negli ultimi anni è stata la seconda forza in Italia dietro alla Juventus. Ancelotti era arrivato a Napoli nel maggio del 2018 portando con sé un curriculum bello spesso, quello dell’allenatore più vincente nella storia del club: venti titoli tra cui tre Champions League, quattro titoli nazionali in quattro Paesi diversi, il record di allenatore più vincente nelle competizioni europee per squadra (7).
Le differenze tattiche
Tante le differenze tattiche tra Gattuso ed Ancelotti. Il tecnico calabrese gioca col 4-3-3, ed è già un buon punto di partenza per una squadra che forse non ha ancora del tutto dimenticato i tempi di Sarri. Si appoggia a un gruppo solido e costante, battezza una formazione e ci punta fino a che non è costretto a cambiare. Gattuso ha un’idea chiara di come va gestito un gruppo e l’ha spiegata nella sua tesi a Coverciano. Ha l’umiltà di chi sa di dover imparare e una visione molto netta del suo ruolo. Non cerca alibi e si assume tutte le sue responsabilità.
Tutto è ancora da decidere, ma la sensazione è che il nuovo Napoli di Gattuso abbia intrapreso la strada giusta e che, in vista della prossima stagione, le cose non possano fare altro che migliorare. Dando uno sguardo al calciomercato, nell’attesa che venga ufficializzato il rinnovo contrattuale di Mertens fino al 2022, la società è già alla ricerca di un nuovo bomber che andrà a rimpiazzare il partente Milik. Il sogno proibito resta Edinson Cavani, centravanti in forza al PSG che ben conosce Napoli e che è rimasto nel cuore di tutti i tifosi azzurri. Con il club cerca il rinnovo della sponsorizzazione con Kappa per rimpinguare ulteriormente le casse societarie, un acquisto del calibro del bomber uruguaiano alzerebbe ulteriormente l’asticella delle ambizioni del club di De Laurentiis che ha un disperato bisogno di portarsi a casa un trofeo.
Per i tifosi napoletani, passare dal bel gioco degli anni targati Maurizio Sarri, alla delusione ed alle prestazioni poco edificanti della gestione Ancelotti non è stato affatto facile e staremo a vedere se Gattuso riuscirà a riportare all’ombra del Vesuvio l’entusiasmo dei giorni andati.
Il futuro
Il futuro è in fase di costruzione in casa Napoli. Giuntoli è al lavoro per portare in azzurro nuovi talenti anche se tutto dipenderà dalle cessioni. Baptiste Santamaria, 25 anni, centrocampista dell’Angers che in patria è soprannominato il “Kanté bianco” per quella sua capacità di recuperare tanti palloni, proprio come Allan, piace al Siviglia e al Valencia ma anche al Napoli, come riportato da diversi quotidiani. Quest’anno ha totalizzato 28 presenze con 1 gol all’attivo ed è seguito da alcuni club Italiani ed esteri. Il Napoli avrebbe intravisto in lui, l’ideale sostituto di Allan che viene dato come partente a fine stagione. La valutazione del talento francese si aggira intorno ai 10 milioni, e per questo è un profilo che la società azzurra segue con attenzione in quanto rientra perfettamente nei parametri economici della società. Al momento esiste solo un timido interesse e non una trattativa vera e propria, ma Giuntoli rimane vigile e potrebbe preparare l’assalto in estate.
Poi c’è una linea diretta tra San Siro e il San Paolo. Quella che, ad esempio, potrebbe percorrere proprio Ibra. Lo svedese è scettico sui progetti del nuovo corso rossonero, non ha mai nascosto che gli piacerebbe giocare nel Napoli e Raiola deve “rimediare” con De Laurentiis al flop Lozano. Insomma, re Zlatan potrebbe essere il primo a passare dal Milan all’azzurro.