Ex LSU, D’Uva: “Governo ne manda a casa 4000”
Il governo ha approvato un provvedimento che impone l’internalizzazione dei servizi di pulizie nelle scuole, con la conseguente assunzione dei dipendenti che svolgevano tale servizio per conto delle aziende e cooperative affidatarie. Fin qui niente di male. Se non fosse che oltre 4000 lavoratori, ex LSU, non rispondono ai requisiti previsti per l’assunzione da parte del Ministero, ovvero avere almeno il diploma di scuola secondaria e la fedina penale pulita. Con la conseguenza che questi dipendenti rimarranno senza lavoro e senza, probabilmente, la possibilità di una ricollocazione.
A commentare la vicenda è Giustino D’Uva, dirigente nazionale del Sinlai: “Il governo non poteva non sapere che gli LSU spesso non hanno il diploma e che sovente si tratta di ex galeotti che hanno scontato il debito con la giustizia e sono stati riavviati al lavoro. In questo modo 4000 di loro restano senza lavoro, innescando una problema sociale non da poco; considerando che i lavoratori socialmente utili impiegati nelle ditte di pulizie sono sparsi in tutta Italia, con una particolare concentrazione in Campania. Non è che l’ennesimo disastro targato PD-5 stelle, frutto della dilagante incompetenza di chi governa senza averne la benché minima capacità”.