Lusciano. Coronavirus, IV: “Comune anticipi chiusura negozi”

La politica non è uno show. In questi giorni avevamo lanciato un appello: ‘la politica deve restare immune al covid-19″ per trovarsi pronta e senza esitare a soluzioni impopolari, per ridurre al minimo i rischi di contagio. Purtroppo, e senza sconti a nessuno, a una maggioranza poco incisiva e una minoranza, forse,  in quarantena, e di tutti coloro che si professano interessati al bene comune, stiamo dimostrando una sostanziale incapacità a proporre proposte politiche per affrontare una problematica seria come il contagio da covid-19″. Così Luciano Dell’Aversano Orabona, referente cittadino di Italia Viva.

“Nella consapevolezza che, la nostra Italia Viva è considerato in scala nazionale, il partito degli antipatici, a noi, non interessa fare populismo per cercare consensi, ci interessa trovare proposte per affrontare le problematiche.Purtroppo i numeri di contagio aumentano di gironi in giorno. Per questi motivi ci rivolgiamo al primo cittadino Nicola Esposito e richiamando il  decreto legge 23 febbraio n.6 e l’art. 50 del D.lgs 267/00, ribadendo e riconoscendo nei luscianesi la massima collaborazione ma non basta, bisogna, restringere ulteriormente i tempi di uscita, pertanto, #adhoras tutti gli esercizi di ogni genere e grado di anticipare la chiusura alle ore 18:00 chiusura di sabato pomeriggio e totalmente di domenica. Eccetto una stretta turnazione per le farmacie. Una stretta ancora più energica che costringa i cittadini a stare in casa considerando l’emergenza sanitaria tra le più indicative del secolo. Forse a qualcuno sfugge che stiamo in uno stato di “pandemia globale” con una crescita esponenziale di contagiati e di morti”.

“Invochiamo il sindaco ad ordinare, in particolare ai risultati positivi o cittadini in quarantena da coronavirus,  di selezionare i propri rifiuti utilizzando precauzioni e di provvedere nella raccolta indifferenziata seguendo le procedure consigliate dall’Istituto sanitario superiore della sanità, i rifiuti vanno raccolti e chiusi con due o tre sacchetti. Lodevole l’iniziativa delle mascherine “casarecce” ma non servono, perché, bisogna restare a casa e comunque rispettare le indicazioni di legge che tutelano la sicurezza e la salute del cittadino. Sono giorni decisivi e, dove, bisogna usare pugno duro e bisogna restare a casa. La situazione è seria e bisogna prenderla in modo responsabile, non bisogna aspettare gli ordini del governo centrale quando e se abbassare l’interruttore della Nazione oppure, sperando che l’esercito risolva l’emergenza”.

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Redazione

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