Aversa. Capasso: “L’Amministrazione del non fare”
“Era tempo che non intervenivo sulle questioni della Città, era prematuro, sarebbe stato come sparare sulla Croce Rossa. Ma ormai, da quando si sono insediati ad oggi è passato quasi un anno. Pertanto, mi corre l’obbligo evidenziare alcune caratteristiche della sindacatura attuale, la quale sarà ricordata sicuramente come ‘l’amministrazione del non fare'”. Lo dichiara Rosario Capasso, già consigliere comunale e provinciali, responsabile del movimento civico Aversa a Testa Alta.
“Obbligo del non fare, diventato pietra miliare di questa amministrazione:
mancata sottoscrizione del contratto con la società che si è aggiudicata l’appalto afferente i rifiuti solidi urbani; Piazza Marconi, chiusa e abbandonata con una montagna di materiale di risulta; Il MOF, chiuso lasciando più di cinquecento lavoratori disoccupati; Mancata agibilità degli edifici scolastici; Piazzetta della Pace (adiacente al Tribunale),invece di regolamentare il parcheggio, l’hanno chiuso; l’ex caserma dei Vigili del Fuoco, invece di farla diventare una risorsa, l’hanno chiusa, insomma in Città vige una sola regola: si chiude tutto”.
“In ultimo e non per questo meno importante, la Città assiste inerme a queste accuse reciproche tra l’ex assessore Carpentiero e il sindaco, il quale come suo solito preferisce non dire. Dimenticando che la Città è tenuta a sapere la verità, se è vero che si è interessato alla risoluzione della problematica del PIP. La Città non può non sapere. Così Alfonso Golia, da solo al timone (come del resto la campagna elettorale), dimentica che ora deve governare (con una maggioranza non metterla da parte), assumendosi le responsabilità del ruolo. Il Sindaco, senza assumersi le responsabilità non si può fare. Ormai si limita a comunicare alla Città solo con la sua diretta serale, enucleando i contagiati e i morti da covid, rendendo ancora più funesta la realtà. Il covid-19 è diventato per Alfonso Golia, una vera e propria acqua benedetta”.