Bonafede, Morra e Fico ridono, l’Italia piange
Ci vuole un luminare della fisiognomica per trovare una categoria buona per accogliere i casi di Nicola Morra e Alfonso Bonafede, luminosi astri della galassia grillina, attraversati dal sorriso e dalle risate, che manco la Raffaella Carrà dei tempi d’oro. Certo, c’è una antica locuzione latina (risus abundat in ore stultorum) che ben disciplina la casistica. Ma cosa abbiano da ridere i due, in un frangente già incupito dalla devastazione del flagello del virus, e reso ancora più triste dalla quarantena fuori cella che le magie dell’esecutivo Conte stanno garantendo ai più efferati bellimbusti, resta un mistero, che solo la scienza può aiutarci a svelare.
Oltre le risata a denti larghi del Guardasigilli e del Presidente della Commissione Antimafia, c’è infatti un Paese che si sente ferito e offeso a vedere il tana libera tutta di queste ore. Ci sono le famiglie di esemplari servitori dello stato,stroncati dalla ferocia criminale nel fiore degli anni, che si sentono tradite.
Sentimenti di cui si sono fatti ambasciatori magistrati di punta nella lotta alle mafie, come Catello Maresca, e giornalisti solitamente compassati, tra i quali Massimo Giletti e Pigi Battisti, che non ce l’hanno fatta a trattenere tutta la loro rabbiosa indignazione. E, come se non fosse già pesante di suo, il fardello di ingiustizie che si consumano sotto i volti giulivi dei due fuoriclasse pentastellati, a metterci il carico da novanta, provvede la triste notizia che giunge da Napoli dove un giovane agente di Polizia ci ha rimesso la pelle, vittima della reazione di una banda di Rom, fermata all’atto di confezionare la specialità della casa: il furto con scasso!
Uno pensa che in situazioni del genere ci vorrebbe una mano più pesante da parte dello Stato, altro che le risate di Morra e Bonafede. Magari un intervento di un tipo risoluto, alla Salvini, per intenderci. O comunque una presa di posizione delle alte cariche della nostra architettura istituzionale.Magari del presidente della Camera,peraltro napoletano verace.Poi però ti ricordi che fu proprio Roberto Fico a dedicare,appena un anno fa, la Festa della Repubblica ai Rom, e forse una spiegazione al buonumore di Bonafede e Morra la trovi,anche senza il contributo della scienza. Non ci resta che piangere!
M.D.L.