Cellole. Compasso: “50 anni di autonomia comunale”

L’ex sindaca di Cellole, Cristina Compasso, ricorda il 50° anniversario dell’autonomia comunale e l’intitolazione della piazza in memoria del 21 aprile 1970.

“Oggi ricorre il 50° anniversario di una pagina memorabile della nostra comunità, che consacrò l’Autonomia Comunale di Cellole. Da cittadina cellolese, e come tantissimi concittadini, ho sempre desiderato che a questo evento storico fosse riconosciuta una celebrazione solenne, mai ricevuta in questi anni. Perciò, durante il mio impegno sindacale, ho ritenuto doveroso moralmente e storicamente presentare una proposta di deliberazione per l’intitolazione di “Piazza 21 Aprile 1970” , approvata dalla Giunta con delibera n.14 del 31.01.019 – prot. 2241 del 1.02.2019). La stessa Prefettura, su parere favorevole dell’istituto di Storia Patria, con decreto del 5 marzo 2019 ha dato il via libera definitivo alla deliberata intitolazione “Piazza 21 Aprile 1970″ dello spazio pubblico individuato, contiguo a piazza Nassiriya. Avremmo voluto con tutto il consiglio comunale celebrare questa data come meritava. Avremmo voluto installare un monumento commemorativo di quei giorni. Avremmo voluto premiare chi negli anni ha contribuito alla crescita del paese. Avremmo voluto condividere con i sindaci e gli amministratori del passato, ma soprattutto con tutto il popolo e con chi visse in prima persona quegli eventi, una giornata all’insegna della storia per la città di Cellole. Lo scioglimento del Consiglio Comunale dapprima, i tempi difficili che stiamo vivendo oggi a causa del coronavirus, pur tuttavia non devono esimerci dal ricordare quella che è la pietra miliare su cui si è eretta e consolidata la comunità cellolese. Quel famoso 21 aprile che mai degna celebrazione ha ricevuto e che segnò a chiare lettere il diritto incontestabile di una comunità all’autodeterminazione e all’autonomia. Oggi ricordiamo i Sindaci di allora che non ci sono più come Antimo Dodde e Lorenzo Montecuollo, ma anche chi da altre posizioni si batté strenuamente per un obiettivo storico come Michele Di Leone, Franco Compasso, Domenico Girone. Ricordiamo soprattutto i tanti giovani che nei moti di ribellione pagarono personalmente la stretta della giustizia come Enzo Martucci, Guido Belardo, Ciro Di Lorenzo, Leone Cornelio, Alessandro Conte, Pasquale Memoli, Benito Martucci, Pasquale Mezzo ed altri ancora. E non me ne vogliate se dimentico qualcuno. La battaglia dei nostri avi e dei nostri genitori dovrà continuare ad albergare in noi affinché ne facciamo monito per costruire un futuro migliore per i nostri figli. Ciò che oggi ai nostri occhi appare scontato porta invece dentro di sé un enorme carico di sacrificio umano che non può e non deve essere dimenticato. Perché senza memoriastorica un popolo non ha futuro e rischia di perdere la propria identità comunitaria. Ricordare per capire. Capire per prendere coscienza di ciò che è stato per non doverlo ripetere. Auguri nostra casa Cellole”.

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Redazione

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