Coronavirus, Grant: “Decreto liquidità solo tanta burocrazia e troppi requisiti”

“Il decreto liquidità tanto decantato dal Governo è l’ennesimo atto infruttuoso per le imprese e per le partite iva, dato che non si tratta di liquidità a fondo perduto da immettere direttamente nel tessuto produttivo dell’Italia o da utilizzare per i costi vivi sostenuti in questi mesi da emergenza Covid-19, ma di un prestito che ne comporta necessariamente la restituzione”. Così l’eurodeputato della Lega Valentino Grant, spiegando che ‘delle misure annunciate solo di una si conoscono le procedure esecutive, mentre delle altre solo indicazioni sull’importo da dare in prestito’.

“Il finanziamento al momento richiedibile – aggiunge Grant – è quello che può arrivare fino a 25 mila euro parametrato al 25% del fatturato dell’ultimo bilancio depositato – se si tratta di impresa -, e ultima dichiarazione dei redditi – se si tratta di partita iva, rimborsabili in 72 mesi con un massimo di 24 di preammortamento”.

“A fronte di un meccanismo che presenta molteplici requisiti da soddisfare e fin troppe variabili – sottolinea l’eurodeputato – il potenziale beneficiario dei 25 mila, o ancor di meno, non si ritroverà quasi nulla nelle tasche, perchè l’importo che riceverà gli servirà a pagare solo le tasse, dato che, ad esempio, su un fatturato di circa 100 mila euro oltre il 35% circa sono tributi”. “Perchè questo Governo non spiega agli italiani, che quei tanti fogli che stanno compilando, a conti fatti, serviranno solo a garantire il pagamento delle tasse allo Stato?”, conclude il deputato europeo.

Redazione

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