Coronavirus, Pomposo: “Riprendiamo modello Veneto: patente immunità anche in Campania”
“Dobbiamo riprendere il modello Veneto, puntare sulla ‘patente di immunità’ e fare in questo modo uno screening completo di tutta la popolazione”: è questa l’idea lanciata da Nicoletta Pomposo, socia fondatrice e coordinatore provinciale di Alleanza di Centro, per far sì che quando si riprenderà con la ‘normalità’ non ci siano nuovi rischi di contagi.
L’unico modo per farlo è “puntare su esami del sangue che possono dire con certezza se in quel momento la persona ha il virus, se l’ha mai avuto e se quindi l’ha superato facendo anche gli anticorpi. Con un semplice esame potremmo quindi avere un documento, appunto la ‘patente di immunità’, da poter tranquillamente portare nel portafogli o in borsa, che certifichi il nostro stato di salute”.
Si tratta in pratica di test immuno-enzimatici con apparecchiature ad altissima automazione che permettono di avere 1800 risultati in un’ora e quindi oltre 20mila in una sola giornata. “In Veneto il Governatore Zaia già si è attivato in tal senso, sottolineando l’importanza di riconoscere soggetti nei quali si riscontreranno gli anticorpi al coronavirus – spiega Nicoletta Pomposo – e che quindi hanno contratto la malattia ma sono guariti. E possono tornare a lavorare. E’ l’unico modo per tornare a riappropriarci del nostro sorriso, per abbracciare nuovamente i nostri cari senza il timore di poterli contagiare”.
Il test va a ricercare praticamente le IgM e le IgG, cioè in poche parole va a dire con certezza se una persona ha ancora l’infezione in atto oppure se l’ha superata ed ha prodotto gli anticorpi necessari contro questo maledetto virus. In Campania ci sono tre consorzi di laboratori che già oggi potrebbero fare questo test “ma De Luca non li sta autorizzando – dice con rabbia la segretaria provinciale di Caserta di Alleanza di Centro – mentre questi stessi centri stanno facendo 500 test al giorno per le Regioni del Nord. Oggi con questi test potremmo permettere ad una persona diventata immune di ritornare alle proprie attività, magari di andare in ufficio o semplicemente di poter uscire di casa senza avere la paura di poter essere nuovamente vittima del Covid-19. Dobbiamo avere la certezza della guarigione: la storia ci insegna che la seconda ‘ondata’ è sempre quella che fa più male. Una riapertura graduale deve essere garantita solo a coloro che sanno, con certezza scientifica, di essere guariti al 100%. Con la ‘patente di immunità’ potremmo permettere a milioni di persone di ritrovare la libertà, negataci in questo ultimo mese da questo terribile virus che deve, in ogni modo, essere sconfitto e debellato con forza. Con i giusti provvedimenti, e con grande coraggio, si potrà fare. Solo se si lavora tutti nella stessa direzione”.