Fase 2 Coronavirus, Dello Vicario rilancia proposta ANCI

“Bene ha fatto il presidente Decaro ad inviare un documento con una serie di proposte al Governo Conte sulla fase 2 dell’emergenza da Coronavirus”. Così Luigi Dello Vicario consigliere comunale Lega Aversa e delegato all’assemblea nazionale Anci.

“Se si vuole davvero far ripartire il Paese, se si vuole dare un’iniezione di liquidità dopo questo lungo stop, bisogna affidarsi agli ottomila Comuni: bisogna darci la possibilità di appaltare le gare con procedure semplificate, bisogna elevare l’affidamento diretto a centomila euro, nominateci commissari con potere straordinario. Fidatevi dei sindaci, non solo a parole”. Lo dichiarano i sindaci metropolitani di Roma, Milano, Napoli, Torino, Firenze, Bologna, Genova, Bari, Palermo, Catania, Venezia, Cagliari, Reggio Calabria, al termine di una riunione presieduta dal presidente dell’Anci Antonio Decaro e coordinata dal sindaco di Firenze, Dario Nardella. I sindaci hanno inviato un documento con le proposte al Governo per ripartire il 4 maggio con certezze in sicurezza.

“Sulla riapertura, ormai imminente, è indispensabile fare chiarezza per poterci consentire di programmare una ripresa in sicurezza. Se le mascherine saranno obbligatorie per uscire bisogna disporlo e bisogna procurarle, fissare un prezzo e darle a chi non può pagare. Per poter andare a lavorare in autobus o in metro, si deve decidere la nuova capienza dei mezzi e si deve dire di quanto si riduce. Altrettanto indispensabile è riconoscere un sostegno alle famiglie che tornano al lavoro e lasciano i bambini a casa: con un ampliamento del bonus baby sitter, facendo ripartire le attività gestite dal terzo settore, anche se con numeri ridotti per non creare assembramenti”.

Dal punto di vista finanziario, i sindaci, che rivolgono le loro richieste al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, affermano: “Il costo del trasporto pubblico locale deve essere integralmente coperto, al di là del reale sviluppo dei chilometri programmati, inevitabilmente ridotto. Così come i tre miliardi assegnati ai Comuni devono essere incrementati liberando avanzi di amministrazione e frenando l’accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità. Rivendichiamo chiarezza su chi fa cosa. Le Regioni smettano di interferire sulle nostre competenze, come gli oneri di urbanizzazione e l’occupazione di suolo pubblico. Se il loro intento è collaborare, doveroso in questa fase, ci diano una mano a recuperare le risorse per quei servizi che i cittadini si aspetteranno da noi. È urgente, per esempio, un fondo per il sostegno agli affitti di quelle attività commerciali chiuse per decreto e per il pagamento dei canoni demaniali. Questo è il momento di essere responsabili e collaborare. Noi sindaci lo facciamo dall’inizio. Ci aspettiamo gli altri rappresentanti istituzionali facciano lo stesso“.

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Redazione

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