Fase 2 Coronavirus, Frattasi: “Rischi per il Mezzogiorno”
“Nel clima di forte incertezza relativa al futuro dell’economia europea e alla sorti dell’Unione, stanno assumendo forma sempre più concreta e meno ipotetica alcuni rischi pendenti sulla testa della popolazione del Mezzogiorno d’Italia: si va materializzando, cioè, la possibilità di perdere fondi europei già stanziati e i finanziamenti governativi del fondo perequativo (il 34% previsto degli investimenti pubblici)”. Lo dichiara Antonio Frattasi, Segretario Regionale PCI Campania.
“Il Consiglio europeo, allo scopo di dare risposte alle conseguenze sociali ed economiche della pandemia, ha approvato, infatti, il secondo pacchetto di misure proposto dalla Commissione Ue per consentire ai Paesi di riprogrammare le risorse della politica di coesione e di utilizzarle per affrontare le nuove, drammatiche. emergenze. Il pacchetto (definito Iniziativa d’investimento in risposta al coronavirus Plus – CRII Plus) prevede, tra l’altro, forme di flessibilità nell’applicazione delle norme sulla spesa dell’UE, con la possibilità di trasferimento tra i tre fondi della politica di coesione (Fondo europeo d sviluppo regionale, Fondo sociale europeo e Fondo di coesione); trasferimenti tra le diverse categorie di regioni; e, infine, lo spostamento di somme per concentrazione tematica. In buona sostanza, la flessibilità nella destinazione delle risorse tra le diverse aree del Paese finirebbe per favorire il Centro Nord a discapito del Mezzogiorno. Nel documento “L’Italia e la risposta al Covid-19″ del Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento della Politica Economica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sono contenuti due grossi rischi per le regioni del Mezzogiorno: viene formulata una proposta di nuovo riparto delle risorse del Fondo Sociale di Coesione (che, come è noto, prevede che l’80% sia destinato al Sud e il 20% al Nord); e si ipotizza poi la sospensione della misura che prevede di destinare il 34% degli stanziamenti in conto capitale della Pubblica Amministrazione al Mezzogiorno. Emerge, quindi, con tutta evidenza che, se queste ipotesi dovessero concretizzarsi in modifiche della normativa vigente si comprometterebbe in maniera irreparabile ogni prospettiva di riequilibrio dell’economia meridionale, condannando le popolazioni meridionali a forme di ulteriore emarginazione e povertà. Il pesante dirottamento di risorse dal Sud verso il Centro e il Nord sancirebbe, senza alcuna possibilità di appello, la totale paralisi dell’amministrazione pubblica, che sarebbe privata del minimo sostegno indispensabile per il funzionamento di scuole, trasporti, ospedali, asili nido, raccolta dei rifiuti. La preoccupazione per le misure a danno del Sud che potrebbero essere assunte non nascono da mancanza di solidarietà nei confronti dei lavoratori e delle popolazioni del Nord, ma dalla necessità di dare risposte concrete ad esigenze e bisogni da troppo, tanto tempo sacrificati alle scelte di rigore imposte dalla Troika, e dalla consapevolezza che l’arretratezza infrastrutturale del Mezzogiorno, già presente in tempi pre Covid, costituisca uno dei principali motivi del mancato decollo dell’economia italiana”.
“Abbiamo una visione nazionale dei problemi dello sviluppo economico e sociale dell’Italia perché siamo consapevoli che la storia repubblicana del Paese ha conosciuto i suoi momenti migliori quando più forte è stata avvertita la tensione unitaria. La crescita culturale e civile italiana sarebbe, infatti, seriamente compromessa da logiche individualistiche, di rozza ed artificiosa contrapposizione tra aree diverse. E’ e sarà centrale, invece, la convinzione condivisa dell’ineludibilità, nei prossimi anni, di decise forme di consolidamento del mercato nazionale in un contesto di sfide economiche internazionali. Le responsabilità delle classi dominanti italiane nei confronti del Mezzogiorno sono state e sono enormi e sarebbero aggravate da scelte che tendessero alla spaccatura del Paese e alla penalizzazione ulteriore delle popolazioni meridionali. Il PCI è e sarà in prima fila contro ogni disegno antidemocratico che tenda a dividere le masse del Nord e del Sud”.