Nuovo brand Reggia Caserta, IV: “Opera Vanvitelliana non può essere rappresentata da un logo per un caseificio”
“Il nuovo logo della Reggia di Caserta è scarso ed inadeguato a rappresentare uno dei monumenti più importanti del Mondo. Un cambiamento,questo, di cui nessuno sentiva il bisogno, atteso che quello già in uso da anni è fissato nella mente di tutti. Il nuovo logo crea sicuramente confusione con danni di immagine alla Reggia stessa. Come già evidenziato da tanti, il Logo proposto, è più idoneo a rappresentare un Parco termale, un albergo, un caseificio, tutt’al più un residence, e poi, la banale riduzione a due lettere, RC, non può certo rappresentare un’opera di tale ineguagliabile bellezza. Chiediamo, con forza, al direttore della Reggia, di ripensare la scelta estetica fatta certamente discutibile”. Lo hanno dichiarato in una nota Giuseppe Altieri e Carmen De Rosa coordinatori provinciali di Italia Viva.
“La Reggia di Caserta non è solo uno dei più importanti manufatti architettonici del mondo, Patrimonio dell’Umanità, ma anche simbolo del nostro territorio, e simbolo della sua bellezza. Quel logo, che è stato presentato alla stampa e il cui progetto commissionato ad una società del nord, è costato ben 37 mila euro, non ci rappresenta, non rappresenta la Reggia ne la “nuova forma dell’identità” che si vorrebbe costruire attraverso le attività di comunicazione annunciate. Sbagliare è umano ed è per questo che chiediamo che sia ripristinato il vecchio logo che sicuramente rappresentava in modo più dignitoso la Reggia e l’unicità del grande progetto Vanvitelliano. Fino ad oggi avevamo apprezzato tutte le iniziative della Direttrice Maffei ma se questa del nuovo Logo voleva essere un modo per essere ricordata in futuro, c’è riuscita, ma non crediamo in senso positivo anche per il costo sostenuto per la realizzazione di un’idea quantomeno banale nonostante le tante parole spese per giustificarlo e spiegarlo. Peccato. Non sappiamo cosa di tutto ciò il Sindaco Marino e la sua Giunta pensino, ma quello che vorremmo facessero è esprimersi ed intervenire sulla Direttrice. Iniziativa utile sarebbe quella di dare parola a noi cittadini con l’indizione di un Referendum”.