Dal 5 maggio il pizzaiolo Errico Porzio dona pizze ai bisognosi

Il pizzaiolo Errico Porzio, da sempre attento ai problemi sociali e consapevole della grave crisi economica arrecata dall’emergenza coronavirus, si appresta a farsi promotore dell’ennesima lodevole iniziativa: “una corona di pizze.”

Dal 5 maggio al 30 giugno (con eventuale proroga) la pizzeria Porzio di Soccavo donerà quotidianamente 50 pizze alle persone e alle famiglie più disagiate del quartiere.

I ticket validi per il ritiro delle pizze saranno consegnati da alcune parrocchie del quartiere agli aventi diritto, quindi ai nuclei familiari o alle persone indigenti che abitualmente richiedono aiuti umanitari o che in questo momento di particolare difficoltà faticano a fare la spesa e per questo si sono rivolti alla chiesa o alle associazioni di volontari operanti sul territorio.

Errico Porzio, pizzaiolo dal cuore d’oro, non è nuovo a questo genere di slanci di altruismo, tant’è vero che nel corso degli anni ha messo la firma su iniziative sociali e a sfondo benefico che lo hanno visto puntualmente schierarsi dalla parte dei bisognosi e di certo non poteva esimersi dal dare il suo contributo alla causa delle cosiddette fasce deboli, anche in un momento di emergenza così drammatico e senza precedenti storici che sta mettendo a dura prova tantissimi cittadini.

Non appena la Regione Campania ha dato l’ok per la riapertura delle pizzerie, seppure autorizzando soltanto l’attività di delivery, Porzio si è subito attivato per tendere la mano anche agli indigenti di Soccavo, quartiere che ospita la sede storica dell’omonima pizzeria.

Entusiasta ed impaziente di tornare a sfornare pizze per i suoi clienti, seppure dovrà pazientare ancora per rivedere nutriti gruppi di persone in fila all’esterno delle sue pizzerie, nella trepidante attesa di conquistare un tavolo, Porzio continua a rivelarsi uno dei pizzaioli napoletani più reattivi al cospetto dell’emergenza coronavirus: in primis, dispensando consigli e ottimismo, attraverso le tante dirette facebook andate in onda nel corso della quarantena, nel corso delle quali ha insegnato a migliaia di italiani a fare la pizza, il pane, le graffe, i panini napoletani, il lievito madre, il casatiello, allentando la tensione e la paura alla sua maniera, con il sorriso sulle labbra e una smisurata passione per il suo lavoro. Rientrata l’emergenza, almeno in parte, vedendosi riconoscere la possibilità di tornare a lavorare, seppure dovendosi attenere a delle rigidissime restrizioni, “il pizzaiolo social” si è immediatamente attivato per supportare la causa dei cittadini in difficoltà. Un gesto tutt’altro che scontato che tanto racconta dell’anima da napoletano doc di uno dei pizzaioli più amati d’Italia.

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Redazione

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