Rivolta carcere SMCV: minacce con olio bollente
E’ rientrata, nel carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), la protesta dei detenuti innescata dalla notizia di un detenuto siciliano risultato positivo al coronavirus. Lo si apprende da fonti sindacali.
Hanno minacciato con l’olio bollente chiunque si avvicinasse, i circa 150 detenuti di tre sezioni del reparto Nilo del carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), che ieri, dalle 20,30 alla mezzanotte, hanno tenuto in apprensione le forze di polizia penitenziaria presenti nell’istituto e quelle dell’ordine all’esterno. I tumulti dopo la diffusione della notizia, confermata dal garante per i detenuti, di un caso di positività al coronavirus. All’esterno del carcere sono accorse diverse pattuglie delle forze dell’ordine, inoltre un elicottero ha sorvolato la struttura.
“Nella serata di eiri sono terminati gli esami sierologici per i 137 detenuti del reparto Tamigi, dove è stato trovato positivo il detenuto siciliano ricoverato all’Ospedale Cotugno. Sia per i detenuti che per i 54 tra agenti di polizia penitenziaria ed operatori sociosanitari coinvolti nel test, il risultato è stato negativo”, così il Garante per i Detenuti della Campania Samuele Ciambriello.
Le proteste nelle carceri campane sono iniziate ieri mattina, con la “battitura” delle sbarre, nell’istituto penitenziario di Napoli Secondigliano: anche lì è stato segnalato un presunto caso di positività riguardante un soggetto asmatico il quale, secondo quanto poi reso noto dall’amministrazione penitenziaria, già in serata non aveva piu’ la febbre. “Battitura” delle inferriate anche ad Ariano Irpino, nell’Avellinese, una delle “zone rosse” decretate dalla Regione Campania nell’ambito dei provvedimenti emessi per contenere la pandemia da covid-19.
(ANSA)