(VIDEO) 25 Aprile, Bella Ciao e addio legge
Poco più di un mese fa si levò alto un coro di indignazione verso Matteo Salvini, colpevole di aver percorso, mano nella mano con la sua fidanzata, qualche metro del centro storico di Roma in spregio alle già efficaci prescrizioni sul distanziamento sociale. Il leader della Lega provò a scusarsi, adducendo di essere sceso per fare un po’ di spesa. Ma non bastò a convincere gli implacabili detrattori che lo avevano colto in flagrante. Sicché gli furono irrogati molti giri di punizione nel tritacarne mediatico, puntualmente espiati.D ai grandi giornali, ai Soloni organici alla Sinistra, al militante popolo del web, nessuno gli usò clemenza e, lungi dal prendere in esame possibili attenuanti, si fece a gara per affibbiargli le aggravanti più disparate. A certi livelli, si ragionò, si ha il dovere di dare il buon esempio e non sono ammesse distrazioni. A suffragare questa preziosa ed intramontabile raccomandazione ci fu addirittura chi si spinse a scomodare Socrate, rievocando la parabola del suicidio del filosofo greco che preferì morire piuttosto che infrangere la legge. Perché la legge, si sa, è uguale per tutti.Tranne che non sei partigiano, antifascista in assenza di Fascismo, cultore ed interprete di Bella Ciao nel giorno del 25 aprile.
In questo caso,come dimostra il video in calce all’articolo girato a Roma,la legge la puoi mettere sotto i piedi e il Covid19 incontrarlo alla luce del Sole (dell’Avvenire). Puoi sfilare, con la bandiera rossa, ca va sans dire, e magari contagiare ed esporre chi, suo malgrado ti viene a contatto, a rischio di crepare. In nome della libertà e della Liberazione. E nessuno oserà dire una sola parola o muovere una critica. Legge ciao, pieni poteri… ma solo se non sei Salvini.
M.D.L.