Abilitazione forense, AIGA: “No a disparità di trattamento per praticanti avvocati”
L’AIGA chiede al Governo di non proporre soluzioni che possano creare disparità di trattamento con altre categorie professionali.
A preoccupare l’AIGA è il Decreto Ministeriale del Ministero dell’Università e della Ricerca n. 57 del 29 aprile 2020, con il quale è stato stabilito che la prima sessione degli esami di Stato di molte professioni si svolgerà, in deroga alle disposizioni vigenti, attraverso una sola prova orale a distanza.
“Si tratta di esami di abilitazione con più sessioni annuali e la cui prova scritta avrebbe dovuto svolgersi entro il mese di giugno 2020 – dichiara il Presidente Nazionale AIGA, Antonio De Angelis – in cui viene pertanto disciplinata una ipotesi diversa da quella dell’esame di abilitazione per la professione di Avvocato, che si svolge in una sessione unica, prevista per il mese di dicembre”.
“Qualora però l’emergenza sanitaria dovesse imporre anche per la seconda sessione di questi esami di abilitazione (prevista a novembre/dicembre)lo svolgimento di una sola prova orale a distanza – afferma il Coordinatore della Consulta Nazionale dei Praticanti AIGA, la Dott.ssa Federica Airò Farulla – questa misura emergenziale dovrebbe essere prevista anche per l’esame di abilitazione da avvocato. Diversamente, si configurerebbe una illegittima disparità di trattamento”.
“L’emergenza sanitaria – concludono De Angelis e Airò Farulla – ha messo in evidenza l’assoluta necessità di riformare l’esame di abilitazione. Nei prossimi giorni l’AIGA presenterà una proposta di legge per un nuovo esame di abilitazione forense, che consisterà in una sola prova scritta (l’atto giudiziario) e una prova orale”.