Assistenti civici, Brignone: “60mila persone sarebbero utili per tracciare contagi”
“Gli assistenti civici rappresentano l’ennesimo grave errore metodologico nella gestione di questa pandemia. Sono la conseguenza diretta di questo approccio paternalistico sbagliato, estraneo a tutte le nazioni civili, che invece trattano i cittadini da persone. Qui da noi bisogna fare come ci dicono i tanti ‘babbi’, che ci mandano qualcuno per ricordarcelo, per avvertirci di mettere bene la mascherina sul naso, di non fare la movida, con bar aperti ma che devono restare vuoti, di non attardarci sul bagnasciuga, altrimenti ci saranno conseguenze”. Lo dichiara la segretaria di Possibile, Beatrice Brignone.
“Sessantamila persone – aggiunge Brignone – sarebbero state molto più utili nel tracciare i contatti dei positivi, per circoscrivere ogni focolaio, in attesa di un’app che molto probabilmente servirà a poco. Ammesso che arrivi. Senza dimenticare che quello degli assistenti civici sarà lavoro gratuito, volontario, senza tutele. Intanto le scuole sono chiuse e non si sa come riapriranno a settembre. Anche la giustizia è ferma, e parliamo di una funzione di rango costituzionale che assicura l’esistenza dello stato di diritto, e non si capisce perché. Ma pare che l’importante sia arginare la movida, dopo averla consentita”.