(VIDEO) Aversa. Fase 2, lo sfogo del sindaco Golia: “Rischiamo di tornare alla fase 1”
“Relativamente ad Aversa, la situazione è la seguente: 5 casi attualmente positivi; 577 tamponi negativi; 12 tamponi in attesa; 22 concittadini guariti e quattro deceduti. Avrei voluto parlarvi dei bonus per i fitti, dei bonus per le persone con disabilità, dei lavori del mercato ortofrutticolo, avrei voluto aggiornarvi sulle cose su cui stiamo lavorando, sul fatto che un’associazione ha ripulito l’Arco dell’Annunziata recentemente deturpato. Stasera vi avrei fatto ascoltare la voce di due aversani doc, entrambi attualmente all’estero e in prima linea contro il Covid-19. Uno di loro ha contratto il virus e ci avrebbe raccontato cosa è significato per lui e la sua famiglia. Invece sono costretto a essere qui perché le scene a cui abbiamo assistito oggi rischiano di farci seriamente tornare indietro di due mesi. Il che equivale a schiantarsi contro un muro. Da questa mattina, Aversa sembrava una città che non aveva mai conosciuto il dramma del Covid-19. Mi scuseranno tutti gli aversani perbene che attentamente si attengono alle disposizioni, ma oggi veramente si è rasentata la follia“. Inizia così la diretta facebook del sindaco Golia sugli aggiornamneti del primo giorno della fase 2.
“Assembramenti di persone che chiacchieravano senza mantenere le distanze; le arterie principali affollate come un qualsiasi pomeriggio di shopping, anche se i negozi erano e resteranno chiusi. Con la Polizia Locale abbiamo dovuto fare diversi interventi nei luoghi di ritrovo abitualmente frequentati da minorenni. Ragazzi nelle macchine 50 che scorrazzavano in due e tre nell’abitacolo. Ma stiamo scherzando? Mi domando, ma i genitori dove sono? Se vostro figlio è minorenne e non è a casa…Sarà legittimo chiedersi dov’è e cosa sta facendo? Se frequenta determinati luoghi in cui sono possibili assembramenti, ma ve lo devo dire io di prenderlo per le orecchie e portarlo a casa? Ma davvero siamo arrivati a questo punto? Allo stesso modo dei giovanissimi, oggi in giro per la città ho visto persone adulte che in modo disordinato e senza rispettare le file e le distanze di sicurezza, aspettavano di entrare in banca o negli esercizi aperti. Non va bene, non va per nulla bene. Abbiamo tanto criticato le persone che affollavano le stazioni quando fu istituita la zona rossa e oggi che succede? Tutti in fila, ordinati…Controlli agli arrivi alla stazione…E poi ci riversiamo in strada senza rispettare il divieto di assembramenti e le distanze di sicurezza? Possiamo uscire, farci una passeggiata e dove andiamo? Nelle principali arterie dove già solitamente c’erano assembramenti? Io davvero non so cosa dire. Ma probabilmente so cosa state pensando voi: “Sindaco, ci vogliono i controlli!”. Bene dico io. Ma è bene che si sappia che il Comando Polizia Locale (che già si è allungato l’orario lavorativo) impiega in strada tutti gli agenti a disposizione. Ai posti di blocco, si aggiungono i controlli agli esercizi commerciali, al cimitero, al comune dove è aperto lo sportello per i bonus fitti, in più bisogna monitorare i principali snodi e arterie, i pattugliamenti…Mi fermo qui. Anche perché sapete cosa penso dei 55mila agenti per ogni cittadino. Oggi il telefono del Comando era rovente tante erano le segnalazioni di assembramenti. Non va bene, non va per nulla bene così. Qualsiasi mente che abbia un minimo di intelligenza ancora in dotazione, comprenderà che qui stiamo parlando di un problema non risolvibile con i controlli, né possiamo istituire un regime o uno stato di polizia. Quello che possiamo fare – e abbiamo fatto – è stato organizzarci per la gestione della Fase 2. Abbiamo approntato un piano con Polizia Locale, Forze dell’Ordine e Protezione Civile per gestire e controllare i maggiori flussi che prevedibilmente avremmo avuto. Ma un conto è gestire e controllare flussi che rispettano le regole, in cui le irregolarità sono poche e isolate…Un conto è invece gestire centinaia e centinaia di persone assembrate in più e più luoghi. Non è possibile, diciamoci la verità con estrema franchezza. Ho sentito altri sindaci dell’agro e non solo i quali condividono le stesse problematiche e preoccupazioni. Domani scriverò al Prefetto e al Questore chiedendo controlli più intensi, ma voglio dargli atto che stanno già facendo un lavoro enorme con turni spesso massacranti”.
“Cari concittadini, sono preoccupato. Lo dico senza problemi. Sono preoccupato perché già veniamo da una settimana in cui sappiamo come è andata. Se la tendenza dei prossimi giorni è quella vista oggi allora correremo seri rischi. Non so voi, ma io non voglio tornare indietro. E come me penso migliaia di cittadini aversani perbene che sanno cosa significa uscire mantenendo almeno un metro di distanza. È bene che io sia chiaro con voi: se si continua così non avrò esitazione alcuna nell’accodarmi a decisioni nuovamente stringenti da parte di Regione e Governo. Quello che mi auguro davvero con tutto il cuore è che oggi sia stato il cosiddetto “primo giorno” e che seriamente comprendiamo il terreno minato su cui ci stiamo muovendo. Anche perché non abbiamo alternativa. Più rispettiamo distanziamento di almeno un metro, indossiamo le mascherine (fin sopra il naso) e non creiamo assembramenti, più ci sono probabilità che le misure si alleggeriranno e potremo cavarcela. Ma se i prossimi giorni saranno come oggi, i presupposti non sono per nulla rosei. Riflettiamo cari concittadini, riflettiamo seriamente sui nostri comportamenti e su quelli dei nostri figli, soprattutto se minorenni. Non possiamo sbagliare, non ora. Abituiamoci a questo nuovo modo di vivere per il tempo necessario. Abituiamoci a fare file ordinate, a chiedere “chi è l’ultimo?”. Abituiamoci all’idea che ci salviamo solo se tutti ci comportiamo seguendo delle regole basilari, senza lamentarci. Comprendiamo che siamo arrivati a una pagina bianca della nostra storia e noi siamo la penna che la scriverà. Noi che abbiamo il nostro futuro nelle mani e sappiamo come difenderlo. Sta a noi agire responsabilmente”.