Avvocati, Lonardo: “Sì all’abitazione forense con l’oralità della prova”
“Al tempo del Coronavirus, lo svolgimento degli esami di abilitazione alla professione forense, resta cristallizzato, essendo, allo stato attuale, impossibile il completamento degli orali della sessione 2018, della correzione delle prove scritte della sessione 2019, e rimane in discussione la possibilità di svolgere le prove scritte della sessione 2020, il cui bando, di norma, dovrebbe essere emanato nel mese di giugno. Alla luce di questa emergenza, già il 16 aprile 2020, ho presentato una interrogazione al Ministro Bonafede, alla quale ancora attendo risposta, per chiedere come intendesse procedere per lo svolgimento degli esami di abilitazione dei praticanti avvocati, e se non fosse stato il caso di dare la possibilità a tutti i candidati di passare alla sola prova orale, così come è stato deciso per tutte le altre abilitazioni alla professione (architetti, biologi, ingegneri, psicologi, farmacisti, veterinari, commercialisti ecc…) Se questo non dovesse avvenire, saremmo di fronte ad una colossale discriminazione”. Lo dichiara la Sen. di Forza Italia, Sandra Lonardo.
“Peraltro, si parla di correzione degli elaborati in via telematica… non tutti i pareri sono concordi… L’Avv. Leonardo Salvemini, 1° Presidente della Commissione degli Esami a Milano che corregge gli scritti di Napoli, nel corso di un proficuo incontro, organizzato dall’Associazione Italiana Praticanti Avvocati, si è espresso negativamente sulla possibilità di procedere con una correzione da remoto. Ma non è il solo… Ci potremmo trovare di fronte a numerosi ricorsi, e sarebbe ancora di più un danno per i tantissimi giovani, e meno giovani, che aspettano con ansia il giorno in cui poter sostenere gli esami che li abiliti alla professione. Appare, pertanto, evidente che l’unica soluzione sia procedere, come per tutte le altre professioni, direttamente alla prova orale. Non si comprende come mai il Governo non voglia parificare – circa le modalità di svolgimento dell’esame di Stato – la professione forense a tutte quelle interessate dal provvedimento del Ministro Manfredi. Ci spieghi l’attuale Esecutivo quali siano le ragioni che l’abbiano indotto a questa iniqua modalità di agire! Si tratta di una disparità di trattamento, che si paleserà, peraltro, nelle tempistiche di accesso alla professione, lasciando indietro i giovani praticanti avvocati, considerati professionisti di Serie B… io ho già inviato il testo all’Ufficio Legislativo di Forza Italia, in Senato, per poter presentare un ennesimo emendamento al prossimo decreto… spero possa essere condiviso dai miei colleghi. Siamo impegnati per dare pari dignità a tutti i praticanti che attendono decisioni importanti da questo Governo, per il loro futuro”.