Cesa. Minoranza: ‘le nostre votazioni in Consiglio’
“Abbiamo rilevato con piacere che cittadini, circoli ed associazioni hanno risposto in modo concreto ed immediato con donazioni e disponibilità alla richiesta di aiuto per chi è più in difficoltà in questa fase. Nello specifico le somme di cui potranno usufruire le fasce deboli sono 5.000 euro circa (raccolti con le donazioni) e 20.000 euro in buoni da 20 euro cadauno regalati con grande generosità dalla Energas che saranno utilizzati per lo scorrimento della graduatoria degli aventi diritto ai buoni spesa. Abbiamo sottolineato l’impegno di tanti cittadini che hanno dato il loro contributo senza clamore come le donne del ‘Comitato di quartiere’, l’associazione Vinci e tutti i volontari che, con sacrificio, impegno e passione quotidiana, hanno dato e stanno dando una mano. Tutti loro hanno dato un grande insegnamento di umiltà e amore per Cesa e per i cesani. Abbiamo scelto anche oggi di stare dalla parte della gente, votando a favore della ratifica della variazione di bilancio operata per recepire le donazioni di cui sopra.
Non possiamo permetterci di perdere altro tempo. La comunità ha bisogno di risposte concrete e tutti dobbiamo esser pronti a fare la nostra parte”. così in una nota i consiglieri comunali di minoranza Ernesto Ferrante, Raffaele Bencivenga, Amelia Bortone, Carmine Alma e Luigi De Angelis.
“Per garantire un pieno coinvolgimento di tutti nel processo di individuazione dei criteri e della platea dei beneficiari degli aiuti, abbiamo proposto l’istituzione di una commissione comunale per l’emergenza. Una commissione ad hoc al servizio dei cittadini, delle imprese e dei lavoratori. Ci siamo espressi in maniera sfavorevole sul regolamento e le aliquote IMU. Con l’Imu ai Comuni viene attribuita un’ampia potestà regolamentare che in parte ricalca quella già prevista nell’Ici. I Comuni hanno tempo fino al 30 giugno 2020 per approvare le aliquote IMU e il relativo regolamento. Facciamo rilevare subito una cosa: la nuova Imu rimane un’imposta sulla seconda casa. Rimangono escluse le abitazioni principali accatastate come A1, A8 o A9. È bene ricordare ai nostri concittadini che per abitazione principale si intende la casa in cui il possessore e i componenti del suo nucleo familiare dimorano abitualmente ed hanno la residenza anagrafica. Come per la precedente imposta, anche la nuova Imu è un’imposta comunale. E come tale, è il Comune nel quale è situato l’immobile a stabilire le aliquote in base alle quali calcola l’IMU”.
“Ma entriamo nel dettaglio. Per l’abitazione principale di lusso (accatastata come A1, A8 e A9 ) e le relative pertinenze, l’aliquota base è dello 0, 5% che il Comune può azzerare o aumentare al massimo allo 0,6% (come da noi). L’aliquota prevista per gli immobili classificati nella categoria D è pari a 0,86%. Mentre l’aliquota prevista per tutti i beni immobili (terreni – fabbricati ed aree edificabili) ad eccezione dei fabbricati destinati alle abitazioni principali e relative pertinenze con classificazione A1-A8-A9, di quelli classificati nel gruppo catastale D e dei fabbricati rurali strumentali, è pari a 1,14% (il massimo). Questo vorrà dire, conti alla mano, che la nuova tassa potrebbe essere ancora più cara. La posizione dei consiglieri comunali di minoranza è stata unica, forte e unanime: voto contrario. Gli ultimi due punti sono stati piano TARI e tariffe. Dopo aver espresso la nostra soddisfazione per la sospensione fino ad ottobre del pagamento della TARI per chi è stato maggiormente colpito dall’emergenza, abbiamo segnalato i continui disservizi nella raccolta, il funzionamento a singhiozzo dell’isola ecologica e la condizione di difficoltà in cui si trovano spesso gli operatori. Tutti fattori che rendono particolarmente indigesta una tassa già alta. Abbiamo chiesto di conoscere l’entità delle contestazioni fatte e delle sanzioni elevate alla ditta GPN per il non corretto e regolare espletamento del servizio previsto dal contratto, chiedendo più incisività e chiarezza nei controlli. Abbiamo concluso con un voto di astensione. Ci vuole una rivoluzione totale del ‘sistema rifiuti’, alleggerendo le tariffe, abbassando i costi e riducendo la frazione umida”.